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cultura dell'immagine e della parola

Un bidet spaziale

Azienda: Toto Japan
Prodotto: Washlet
Agenzia: ML Rogers, New York

Prima della censuraLa notizia è fresca di stampa. La pubblicità, ancora una volta, ha fatto scalpore. A lamentarsi non è stato il famigerato Moige (Movimento Italiano Gentitori) che tanto ha fatto contro la pubblicità di Rocco Siffredi per Amica Chips, bensì un reverendo puritano, stile telefilm “Settimo Cielo”, di nome Neil Rhodes.

Questa volta ad essere accusate sono state delle innocenti affissioni rappresentanti dei glutei sorridenti, dall’invitante slogan “Clean is Happy”. Il loro unico peccato? Essersi collocate nella piazza più nota d’America: Times Square, sulle pareti dello stesso edificio nel quale è ospitata la chiesa evangelica dello stesso reverendo. Per i poveri sederi non c’è stato nulla da fare e la censura è stata prontamente applicata da un rigido magistrato della corte federale di New York.

I cartelloni altro non servivano che a reclamizzare la commercializzazione di un prodotto davvero speciale, usato in precedenza dai soli astronauti: si tratta di un gabinetto con getti di acqua e aria calda e fredda che svolgono la stessa funzione del bidet.
Ecco perché i sederi fotografati e stampati sul poster avevano tutti un bel sorriso stampato: finalmente potevano dirsi contenti e puliti.

Se la memoria non inganna, questa pubblicità potrebbe ricordare le ben più provocanti Dopo la censuracampagne Benetton degli anni Ottanta e Novanta, ideate e realizzate dal celebre fotografo Oliviero Toscani. La differenza, però, ridiede nella portata del messaggio; se nel caso Benetton, infatti, alla base della comunicazione risiedeva la volontà di trasmettere un invito alla pace e un sentimento di eguaglianza sociale e razziale, in questo caso, invece, oltre a non esserci un secondo livello di lettura della pubblicità, non vi è neanche una vera e propria provocazione.

Il livello è unico: quello rappresentante la realtà. Sederi felici grazie ad una pulizia efficace, nella che possa far pensare a qualche invito più malizioso.
Eppure nella più aperta contraddizione, l’America censura questi gai sederi, coprendone le invitanti forme fautrici dello “scandalo”, come ai tempi del più oscuro medioevo, con una fascia bianca che recita «Puliti e contenti senza se e senza ma».

I pubblicitari della Quinta Strada si sono offesi e scagliati contro la censura, ma non hanno potuto fare granché, se non accettare l’ingiusta sentenza.
L’America riscopre così il suo volto più rigido, senza dare spazio alla realtà dei fatti, forse proteggere i suoi teneri agnelli dai tanti mali che ci sono nel mondo è la sfida che ancora il reverendo si propone, ma di certo a volte si esagera, censurando semplici immagini che invitano chiaramente ad una necessaria, quanto mai trascurata, igiene quotidiana.

Il prodotto deve aver suscitato una vera rivoluzione, a giudicare dal sito creato apposta per la presentazione di questo innovativo prodotto, che spiega nello specifico la sensazione di benessere che si prova ad avere un sedere pulito! Del resto, in un modo o nell’altro, qualcuno doveva pur dirglielo: avere un sedere pulito rende tutti felici e contenti! E, per una volta, bisogna prendere esempio proprio da noi italiani.

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