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cultura dell'immagine e della parola

Galeotta fu la musica e chi la scrisse

Galeotta fu la musica e chi la scrisse

In una Vienna in pieno fermento compositivo, Beethoven è ormai passato di moda e anzi si vocifera che abbia perso qualche rotella, visto che i suoi ultimi componimenti, che per i posteri saranno rivoluzionari, per il pubblico dell’epoca sono inascoltabili. È proprio nel cuore di questi anni, gli ultimi della vita di Beethoven, che s’inserisce il racconto della regista polacca Agnieszka Holland che mescola insieme alla biografia del grande compositore elementi di fantasia. Ma la licenza poetica dell’autrice cerca di limitarsi il più possibile e infatti lo stesso personaggio di Anna Holtz, pur essendo immaginario, è stato costruito sulla base di due donne realmente esistite (una compositrice vissuta in Francia, profondamente influenzata dalla musica di Beethoven e una donna che al termine dell’esecuzione della Nona Sinfonia, salì sul palco per aiutare il maestro a rivolgersi al pubblico). La creazione della figura di Anna Holtz è funzionale, dal punto di vista narrativo, per raccontare allo spettatore il periodo più disperato della vita di Beethoven, un periodo poco conosciuto in quanto la sordità l’aveva costretto a rifuggire la compagnia degli altri e a intrattenere soltanto rapporti epistolari.

Nel film, le atmosfere cupe e opprimenti degli interni sembrano essere una metafora dello stato dell’artista che è intrappolato in una casa fatiscente come la sua musica sublime, destinata a risuonare nei secoli, è intrappolata nelle membra di un uomo vecchio e malandato a cui la sordità ha negato la possibilità di ascoltare i propri capolavori. Come un pittore cieco che non può ammirare i propri quadri e un poeta muto che non può decantare i propri versi, anche Beethoven mostra tutta la sofferenza e la rabbia per l’odiosa e crudele condizione a cui è stato condannato: essere un compositore geniale ma quasi completamente sordo. Il ritratto di Beethoven che esce dal film è quello di un uomo solo, un po’ misantropo, irascibile e soggetto a repentini cambi di umore e a deliri di onnipotenza. Non mancano in lui momenti in cui manifesta dolcezza e sensibilità e anche se non di rado si diverte a umiliare Anna, allo stesso tempo si sente legato da una sorta di affinità elettiva alla giovane, divisa tra la venerazione e il timore.
La forza della musica nel film è dirompente e assume una connotazione spirituale per l’artista che la descrive come “la voce di Dio”. In diversi punti sembra che siano le immagini ad accompagnare la musica di Beethoven e ad accrescerne la potenza espressiva piuttosto che il contrario. Nella lunga sequenza della prima esecuzione della Nona Sinfonia, la musica prende totalmente il sopravvento e guida il montaggio delle immagini.

Non tutto il film però ha il ritmo vivace e imprevedibile della musica di Beethoven e in alcune occasioni la pellicola avanza con lentezza e si sente la mancanza di momenti di particolare pathos. Come nel più classico stile del compositore tedesco, si crea l’attesa ma qui, ahimè, non si raggiunge l’acme drammatico. Le frequenti inquadrature intimiste, volte a catturare il dettaglio o i primissimi piani degli attori, mettono in risalto l’intensa interpretazione di Ed Harris, perfettamente calato nei panni del genio che si fa uomo e mostra una per una tutte le fragilità, la disperazione e i tormenti interiori che lo accompagnano. Quello della Holland è un tentativo coraggioso e pregevole, anche se non perfetto, di tradurre in immagini la parte oscura della vita di Beethoven e di umanizzare un mito. E se è vero che “dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna”, anche Beethoven aveva bisogno di averne una accanto. E la Holland, seppur nella finzione, l’ha accontentato.

Filmografia
Io e Beethoven (2006)
• Julie Walking Home (2002)
• Il terzo miracolo (1999)
• Washington Square – L’ereditiera (1997)
• Poeti dall’inferno (1995)
• Il giardino segreto (1993)
• Olivier, Olivier (1992)
• Europa Europa (1990)
• Un prete da uccidere (1988)
• Angry Harvest (1985)
• Fever (1981)
• Attori di provincia (1979)
• Screen Tests (1977)

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