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Cannes: giorno 2
Fincher e Mungiu

Il cast di Zodiac: Jake Gyllenhall, Chloe Sevigny e Mark RuffaloDopo My Blueberry nights di Wong Kai Wai, è la volta della presentazione di altri film molto attesi. Il primo è Zodiac del regista David Fincher, già autore acclamato di Seven e Fight Club. Nonostante Fincher avesse dichiarato di non voler più riaffrontare il tema degli omicidi seriali, alla fine non ha saputo resistere alla sceneggiatura di Angus Wall, tratta dal libro del vignettista del San Francisco Chronicles, Robert Graysmith (il personaggio interpretato da Jake Gyllenhall). Il film racconta la vera storia di un assassino che terrorizzò la San Francisco della fine degli anni Sessanta e inizio anni Settanta. Il serial killer non fu mai trovato, nonostante inviasse periodicamente missive con messaggi cifrati ai giornali e minacciasse nuovi delitti. Il regista ricostruisce in due ore e mezza l’indagine iniziata nel 1968 e mai conclusa con l’identificazione e l’arresto del colpevole. Non c’è finzione. La pellicola si basa interamente su fatti veri e documentati e infatti Fincher, per girare il film, ha incontrato giornalisti e poliziotti, coinvolti nel caso. Nel film l’indagine è condotta, come realmente avvenne, da un giovane disegnatore del San Francisco Cronichles, dal cronista di cronaca nera dello stesso giornale e da un ispettore di polizia (interpretati rispettivamente da Jake Gyllenhall, Mark Ruffalo e Robert Downey). Il regista non è interessato a rassicurare lo spettatore o a fornire un finale edificante ma anzi sostiene che “il cinema non è obbligato a dare spiegazioni e nella mia storia non c’è catarsi finale, sarebbe stata una soluzione troppo scontata e d’altra parte la vera vicenda non è andata così.” Il cinema che Fincher vuole è “quello che lascia cicatrici”. Acclamato in America (nonostante non sia stato un grande successo di pubblico), il film che esce in contemporanea a Cannes nelle sale italiane, è stato molto apprezzato anche dalla critica francese.

L’altra pellicola, presentata durante la seconda giornata di Festival, è stata il film choc, proveniente dalla Romania, del regista Cristian Mungiu, dal titolo 4 mesi , 3 settimane e due giorni. Si tratta di una storia ambientata nel 1987 (durante il periodo in cui era al governo Ceausescu) in una città rumena e più precisamente in un pensionato universitario dove alloggiano due ragazze. Una della due vuole interrompere la gravidanza, nonostante il divieto a praticare l’aborto, una pratica che il regime aveva messo fuorilegge dal 1966. Il film, salutato da generosi applausi, porta alla luce un aspetto poco conosciuto della storia della Romania, un paese in cui le persone per decenni sono state private della possibilità di scegliere. Spiega il regista che a quei tempi l’aborto “era considerato come un atto di libertà verso il regime e non come un problema morale”. Quindi un film fatto di scene dure e di forte impatto (viene mostrata addirittura l’immagine di un feto abortito) ma che risultano efficaci allo scopo narrativo.

Nel pomeriggio si è svolta inoltre con molto successo, la Lezione d’attore tenuta da Sergio Castellitto. L’attore italiano ha raccontato se stesso in due ore di show e ha ottenuto uno scroscio di applausi. Un’ulteriore soddisfazione per Castellitto arriva dall’annuncio che a Taormina gli verrà consegnato il Nastro d’Argento europeo 2007. Finora tra gli attori italiani solo Claudia Cardinale aveva ricevuto il premio.

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