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La guerra di Edmond

La guerra di Edmond

Agente di cambio, sposato, benestante, wasp, Edmond Burke improvvisamente “non crede più” e parte per una terribile e definitiva passeggiata notturna. Stuart Gordon, regista culto di horror come Re-Animator (1985) nonché pupillo del castiga borghesia americana Brian Yuzna*, confeziona con stile sobrio un cupo e sarcastico noir esistenzial – metropolitano tratto da una perfida sceneggiatura di David Mamet. La “notte di ordinaria follia” del protagonista inizia con una chiacchierata cameratesca su sesso e religione in un bar per uomini soli che sembra dipinto da Edward Hopper. La ricerca ossessionata di “chi siamo veramente” attraversa senza pudori le situazioni più abiette, ma la risposta attesa dallo squallore dei bordelli non arriva e la rabbia omofobica e politicamente scorretta contro neri e intellettuali non si placa. Neanche eros e thanatos frenano l’implosione di un uomo solo, diventato consapevole e ribelle.

La maschera di Macy
Edmond è una rara occasione, come già Oleanna (id., David Mamet, 1994), di ammirare in un ruolo da protagonista William H. Macy, solitamente relegato a caratterista di lusso. La risposta è come sempre impeccabile. Attraverso dissacranti monologhi, l’attore dà vita alla maschera drammatica dal sorriso inquietante di un uomo sotto pressione che perde l’udito, invecchia rapidamente e quasi scompare seguito dalla macchina da presa in spazi aperti eppure claustrofobici. La batteria incalzante amplifica la tensione di questo fosco tour “nella non vita”, dove ogni paura nasconde un desiderio. Un buon americano in guerra contro l’ipocrisia alla ricerca del controllo assoluto, trova l’istinto, il caos e l’inattesa salvezza nel contrappasso di un improbabile abbraccio del finale dolce, corretto e, quindi, surreale.

Curiosità
La sceneggiatura di David Mamet è tratta da una piece teatrale dello stesso scrittore. Il ruolo della cameriera è ricoperto da una “dark” Julia Stiles. Stuart Gordon ha dichiarato di aver rivisto diverse volte Taxi driver (Martin Scorzese, 1976) prima di iniziare le riprese. Il film è stato presentato nella sezione “Orizzonti” del Festival di Venezia 2005.

* Brian Yuzna è uno dei registi horror più quotati del cinema Usa fin dal suo esordio alla regia nel 1989 con Society-the horror, in cui da il via alla sua “cruenta” battaglia contro il capitalismo americano. Tra i suoi film The dentist (1990), Progeny (1998) e Rottweiler (2004).

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