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cultura dell'immagine e della parola

Amici, anatomia dei protagonisti

Amici, e il gruppo fu diviso in due squadre

Eccoli dunque giunti al serale, i sopravvissuti, pronti a farsi amare e odiare dal pubblico, pronti a trovarsi davvero, dopo mesi di durissimo lavoro, sotto le luci dei riflettori.
Dopo eliminazioni e esami di sbarramento i ragazzi sono stati divisi in due squadre: la bianca e la blu, pronte a sfidarsi, in diretta ogni domenica sera a suon di balletti, canzoni e musical. Le regole sono chiare: la squadra che vince (giudice unico, in questo caso, il pubblico) ha diritto ad eliminare un componente tra gli avversari. Se la persona in questione si trova tra i primi sei in classifica viene automaticamente salvata, altrimenti sta ai professori l’ultima parola.
Le due squadre risiedono in case separate, costantemente sott’occhio della telecamera (Il Grande Fratello docet) e non si incontrano mai, fino a domenica. Unico contatto tra i due gruppi: degli spezzoni di malignità dette dagli avversari, estrapolate a piacimento dagli ideatori del programma. Lo scopo: accrescere l’odio. Da una parola si solleva il rancore che vomita ulteriori e pesanti malignità. Un orrido “sparlericcio” da far rabbrividire chiunque, se non ci fosse, nell’intima sostanza, un filo di verità… Quante volte capita anche a noi nella vita di tutti i giorni di vedere e sentire ciò che altri vogliono? Lo spettacolo diviene trash totale, e giovani talentuosi finiscono per accattivare più per le parole che per le loro doti.
I ragazzi non sembrano rendersi conto di essere pilotati da un progetto più grande, in fin dei conti sono giovani e ingenui, e alimentano, a suon di ripicche, come cavie umane, un esperimento sociale tanto caro ai reality in genere.
La dinamica di gruppo vince su tutto: il terrore della solitudine, l’autosuggestione, il leaderismo che trascina i più deboli, un’enorme confusione dove anche una nascente storia d’amore (quella tra Bambi e Roberta) vacilla pericolosamente, tramortita dall’inevitabile quanto vera realtà…

I bianchi

Agata e la tempesta Celentano
Lei è la bella aspirante ballerina dalle gambe slanciate e dal piede piatto. Grintosa, divertente, viperina, seconda in classifica, e di lì non si smuove.
L’altra è la cattiva maestra, la signora Alessandra Celentano, la “professionista” (di danza classica, per chi non lo sapesse). La signora ha le sue preferenze, o meglio una sola: il suo adorato ballerino di classica: Cristo. Forse un po’ troppo adorato, al punto che la signora, quando lo guarda danzare s’illumina di un fremito e con occhio languido e rapito esclama: “Nessuno è come lui…”. Tutti gli altri ballerini valgono meno di zero e specialmente Agata.
“Agata, non hai talento… Con quel piede piatto dove credi di andare…io sono sincera…non puoi fare la ballerina…non mi piaci…e non permetterti di rispondermi…sei solo un’arrogante”.
Perché accanirsi con tale cattiveria con una studentessa? Perché usare certi toni e frasi ai limiti dell’insulto? Un cattivo esempio davvero, per un’insegnante che si abbassa al livello di una ventenne, se non peggio. Ma Agata non demorde, ha il piede piatto lo sa, ma il suo sogno è danzare e quando afferma “Il mio talento è la mia forza” ci fa impazzire.

Un Tony qualunque
L’archetipo del ragazzino “scazzone” made in Italy. È un classico, vuoi per l’aspetto fisico, vuoi per l’atteggiamento da dormiglione impenitente. Potresti incontrarlo in qualsiasi discoteca tutto vestito (o svestito?) di canotta D&G, occhiali da sole ultima moda e jeans Dsquared. Munito di amici sballoni, a loro volta rigorosamente incanottati il Tony medio italiano sguazza nella pista da ballo come novello John Travolta, accerchiato da Girls ultima moda che lo trattano più come un fratellino che come vittima delle loro brame. Nella realtà (?) di Amici Tony si rivela piagnucolone, molle, lamentoso eppure balla benissimo. Impazzisco quando piangente raglia “Mammaaa!! Mammina quanto mi manchi! Quanti sacrifici hai fatto per mandarmi a Roma a studiare danza!”.

Roberta (e il signore dei tappeti)
La storia d’amore non poteva certo mancare. Prendi la migliore ballerina (muta) della scuola e il bel piroettaro rumeno emulo di Jurikeki, falli innamorare e il gioco è fatto. Peccato che il suo principe sia appena stato eliminato: la ballerina ora si trova sola, minata nelle certezze (a lei piace essere la migliore, crolla per una mezza critica) e piangente… il suo Bambi se ne andato portando con sé i tappeti!

Karima si riscopre ballerina
Karima è oversize, è vero, ma in fin dei conti deve fare la cantante e con la voce che ha tutto dovrebbe esserle permesso. E poi, questa prestanza fisica le conferisce un’ immagine talmente forte da sfondare l’obbiettivo. Un vero talento, da tutti i punti di vista. L’hip hop ballato da lei si colora di fresca e divertente prorompenza. Fantastica quando si mette gli occhiali con sguardo compunto, pronta a visionare il prossimo video malefico con le cattiverie degli avversari.

Salvatore e Manuel: “porgi gli occhioni belli a mamma tua”
Uno ballerino, l’altro cantante i due piangnucoloni sembrano più infanti che uomini maturi. Salvatore soffre della sindrome del “bello bistrattato”, talmente ingenuo da rapire a chiunque un sorriso, talmente discriminato (più dalle professoresse che dai professori…) per la propria beltà da meritarsi di vincere il programma. Manuel, d’altro canto, a crisi di pianto bambinesco alterna capricciosi scoppi d’ira. Così tenero che ci piacerebbe adottarlo.

Max e la gioventù corrotta
Il suo grande rivale, Federico, non smette di ripeterlo: «Max è il più adulto, è lui che inculca idee sbagliate ai deboli come Manuel…». Vero o no, Max si rivela viperino ma sostanzialmente riservato, non un gran carisma ma un tocco di attempato colore a una squadra bianca che più bianca non si può.

I blu

Federico il terribile, primo in classifica da sempre
Talmente volitivo, sicuro di sé, e coercitivo da meritarsi il posto che ha conquistato.
Dottissimo, forse più nella recitazione che nel canto, Federico possiede l’innata abilità di comandare ammettendo di voler comandare. Ribelle, ma al punto giusto. Inquadrato, naturalmente quando gli fa comodo. Talmente antipatico da risultare simpatico il capetto ultimamente appare silenzioso e vagamente cianotico in volto. Lui le sconfitte non le sopporta, tantomeno essere membro di una squadra che perde due volte consecutivamente.

Le concubine… Federica e Giulia
Federica è l’attrice del clan, ama Federico ma soffre delle sue tirannie. Molto brava, completa peccato che pianga sempre. Balzana nelle opinioni, quanto negli atteggiamenti, cerca di emulare federico in una leadership che però non possiede. Giulia, la cantante bistrattata, ai pianti del primo periodo ha sostituito un’ipocrisia unica nel suo genere: [img4]“Sono stata salvata dai professori e per questo Bambi è dovuto uscire… noo mi sento male, ho i sensi di colpa avrei preferito uscire io a sto punto…” Visto che ci tiene tanto…

Jessica la cattiva e Cristo il primo della classe
I due ballerini del team, maligni al punto giusto. Su Jessica niente da dire: è talmente schietta nel suo sparlare mirato a denigrare le antagoniste che si merita il quarto posto in classifica. Cristo parla molto poco e per lo più male (soprattutto di Tony). Ma dal favorito della Celentano aspettarsi di più è un miraggio.
Uno spettacolo veramente trash, ma che ci fa impazzire…

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