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cultura dell'immagine e della parola

Parmigiano Reggiano… tutta un’altra musica!

Agenzia: Max Information
Direzione creativa: German Silva, Heki, Mendibil, Haitz Mendibil
Copy: Heki Mendibil
Art director: Haitz Mendibil
Casa di produzione: Diaviva
Regia: Sebastien Grousset
Coreografo: Julio Zurita
Costumista: Sonia Grande
Musica: “Mamma Maria” Universal, Ricchi e Poveri – Music Parody Version Thang; Arr. Orioli

Potrà sembrare paradossale, ma non sempre il successo di uno spot è strettamente correlato alla creatività che lo compone. Certo, una buona idea di partenza è essenziale al fine di rimanere memorabili nella testa del consumatore, senza che il messaggio venga confuso con quello delle altre marche. Purtroppo, però, non sempre questi concetti chiave si segnalano per la loro originalità.

È il caso del nuovo commercial del Parmigiano Reggiano. Lo spunto creativo si basava sulla realizzazione di un musical in stile Broadway, sulle note della canzone “Mamma Maria” dei Ricchi e Poveri, riadattata per l’occasione. Per portare in scena un tale spettacolo, sono stati selezionati più di cinquanta ballerini dalla National Opera di Sofia, insieme a importanti acrobati, tra i quali spiccano due campionesse mondiali di ginnastica artistica. Un cast senza precedenti, che, in teoria, dovrebbe valorizzare l’impegno comunicativo del prodotto. Peccato che poi tutto si riduca a un goffo balletto, eseguito proprio sopra una bella forma di Parmigiano.

Non c’è che dire, come sottolinea il claim: “Parmigiano Reggiano. Quando c’è si nota”. Sì perché, sebbene lo spot non brilli per inventiva (l’idea degli uomini vestiti da verdure perdura sin da riso Flora), esso rimane sorprendentemente impresso nella nostra mente. Lo stratagemma è semplice ed efficace, e consiste in un sapiente uso della musica. Il brano qui utilizzato è una classico dell’industria musicale italiana, condiviso e riconosciuto da tutti. Questa è l’essenza di tutto lo spot, il motivo per cui, sotto la doccia o in auto, ci viene naturale fischiettare il motivetto.

E’ una strategia più adatta al mezzo radio che non a quello televisivo; l’obiettivo primario, infatti, sembra essere quello della memorabilità, ottenuto attraverso le numerose ripetizioni del nome del prezioso formaggio, ma anche quello di suscitare simpatia nei confronti del prodotto.

Già con la campagna precedente il Parmigiano Reggiano aveva cercato di conquistare il grande pubblico con l’umorismo, attraverso una mucca un po’ impacciata che, [img4]con mille stratagemmi, cercava di entrare a far parte della “scuderia” del Consorzio.
Quello spot veicolava un messaggio esclusivamente incentrato sull’attenzione nella realizzazione del prodotto, sul rispetto delle norme di produzione, e quindi sull’altissima qualità del Parmigiano.

Adesso sembra che questo messaggio sia stato recepito e che non rimanga che far imparare a memoria il nome del formaggio.
Niente più sforzi di originalità, quindi, solo una musichetta orecchiabile e qualche verdurina che si muove a tempo, in una scenografia totalmente surreale, molto più adatta ai bambini, che non a consumatori attenti e razionali.

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