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cultura dell'immagine e della parola

John Frusciante – Going inside

Cantante: Jonh Frusciante
Titolo: Going inside
Anno: 2001
Regista: Vincent Gallo

Perchè cantare se si cade sempre? Jamas serà vencida la voglia di crederci. E John si ripete all’infinito. Sifiso insegna. Prima cade, poi ci riprova. E fa in modo che le danze continuino. Imparagonabile alla forza dei 99 Posse che raccontano l’ Anguilla, ma è come sentire la stessa intensità visiva; sentimentale come The eraser di Thom Yorke.
Si continua a ricordare Vincent Gallo attore, limitatamente il regista, eppur sia questo videoclip, inossidabilmente legato al capolavoro del disco To record only water for ten days , è stato uno dei più interessanti strumenti di commercializzazione musicale di inizio millennio.
Fatto con un budget irrisorio, lasciato depurare da tutto quello che si creava in quel momento (i brillantinati video di Strokes, poco dopo i Franz Ferdinand etc.), il de minimis-video, da vedere in allegato, illumina l’inizio di un capolavoro musicale. Oscura Fotografia della comprensibile mortalità dell’Arte.

Repetita iuvant: pregio del video è essere continuamente originale, nel suo perdersi tra fughe e cadute: scisso in un plot che sembra inesistente, ammirevole per la psichedelia, è droga del sangue del nostro sangue.
Time, man: è arrivato il momento di non spiegare, di non essere, di non pensare. Il senso è meramente un solo? Come attraverso la caducità del disco, sta nella successione casuale delle immagini e nel poco tempo a disposizione per creare Arte la vera conferma. Come se, senza la ricercatezza della pennellata “ultima”, nella velocità di creazione ci sia il vero senso delle cose. Se, chiaramente, è concepibile un senso delle cose.
Ma, per non andare oltre, per non cercare il possibile, Vincent Gallo e John Frusciante hanno detto quello che potevano dire. Come se costruito tutto prima di una fuga.
Scappate da qualsiasi cosa!

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