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Conflitti per crescere

Conflitti per crescere

Pietro GrossiIl boxeur in erba, il ragazzo che ama i cavalli e il tecnico luci a rischio disoccupazione. Tre personaggi comuni danno vita ai tre fantastici racconti di Pietro Grossi, raccolti nel libro Pugni.
Storie banali in cui l’autore sceglie di isolare l’attimo, il breve istante decisivo in cui i protagonisti capiscono la loro vita, colgono la sfida a cui sono sottoposti e riescono a vincerla.
La ballerina, un ragazzino magro e timido, protagonista del racconto Boxe, scoprirà di essere diventato un uomo nell’intervallo della sesta ripresa del suo primo e ultimo incontro. Nel racconto Cavalli, Daniel riuscirà a liberarsi dalla venerazione-soggezione nei confronti del fratello grazie a un boccale di birra scagliato contro il suo volto in un bar. Nico, il personaggio principale di La Scimmia, si renderà conto di vivere in un mondo di false apparenze, di fronte al cancello della casa dell’amico impazzito che trascorre le giornate come un orango, girando nudo per casa e giocando con i gusci di pistacchio.
Tre personaggi accomunati dalla timidezza e dall’essere considerati sfigati da chi sta loro attorno: la ballerina è preso di mira dai compagni di scuola, Daniel viene deriso dal fratello, Nico è considerato un fallito dai genitori, dalla sua ragazza e dalla madre dell’amico impazzito. Ma Grossi non destina i suoi protagonisti a un fallimento finale. Ha riservato per loro il riscatto, una sorta di resurrezione dalla piattezza della vita vissuta. Accadimenti improvvisi; veri e propri fulmini a ciel sereno che squarciano la monotonia dei giorni di questi personaggi e li proiettano in una nuova realtà dove diventano persone con una propria dignità. Un minuto, un breve giro delle lancette dell’orologio per liberarsi dal passato castrante, dalle relazioni finte e obbligate, dai propri incubi. Momenti decisivi per trovare il coraggio di affrontare la vita da soli, liberandosi dalle stampelle che sorreggevano il cammino nel passato, ma costringevano ad apparire come zoppi.

L’autore, però, sceglie di non mostrare la libera corsa dei personaggi. A lui interessa esclusivamente analizzare il breve momento del riscatto, affidando all’immaginazione del lettore la nuova vita. È una strategia precisa: mostrare la condizione di vita abituale dei personaggi, il momento breve del riscatto e lasciare nello spazio bianco della pagina il futuro. Di fronte a tale scelta il lettore rimane stupito, con il cuore in gola; la lettura, grazie a uno stile colloquiale e brillante, scorre velocissima e viene improvvisamente stoppata dalla fine del racconto. Rimane un po’ di amaro in bocca per la voglia di continuare a leggere, di non arrestarsi e di seguire le vite dei personaggi a cui ci si affeziona velocissimamente. Grossi trova proprio in questo il successo del suo libro: una fenomenale capacità di calare il lettore nell’universo dei personaggi, in poche righe. Leggendo i racconti si sogna di poter essere sul ring insieme alla ballerina, di cavalcare con Daniel, di poter vedere la Scimmia con gli occhi di Nico. Impossibile non appassionarsi, rimanere indifferenti. La lettura coinvolge completamente, crea un universo fittizio in cui immergersi, con la speranza e la volontà di non doverlo abbandonare mai, l’avventura di una quotidianità che può diventare stupefacente.
Un piccolo capolavoro che, come le vite dei suoi protagonisti, sceglie di rimanere nella semioscurità, quasi come se fosse afflitto da timidezza. Ma l’incontro con il lettore è un vero colpo di fulmine, improvviso e irresistibile. Si instaura una relazione coinvolgente, appassionante che porta a un consumo immediato, veloce, ma non distratto. Ogni particolare è indispensabile per la riuscita del lavoro. Immagini vivide, pregne di emozioni, che riescono a cogliere nell’ambiente quotidiano la magia dell’attimo, l’importanza del momento vissuto.
Ora non resta che trovare il coraggio di prendere in mano questo libricino e buttarsi a capofitto nella lettura. Se, dopo questo match, troverete ancora fiato, sono sicuro dell’unica e appropriata parola che riuscirete a pronunciare: “grazie”.

Pietro Grossi è nato nel 1978 a Firenze, attualmente vive e lavora a Milano.

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