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Hulla Chuppa e le finte falloforie moderne

Hulla Chuppa e le finte falloforie moderne

“Die stimme”, o meglio “Hulla Chuppa”. Come dire: un pene, un protagonista. Pare che al cinema tutto sia possibile, ci sono film con animali che parlano, con automobili che parlano, con oggetti che parlano. Perché non con un pene che parla? Dev’essere stata questo il germe d’illuminazione del regista e sceneggiatore Granz Henman, che ha creato per le platee teen di tutto il mondo (ma il film è vietato ai minori di 14 anni!) l’ennesimo clone di American Pie (id., Paul Weitz, 1999). In effetti, perché cambiare la ricetta di una torta che funziona, dev’essersi detto Henman nel firmare quello che, oltretutto, è il sequel di Harte Jungs (2000, Marc Rothemund).

Una mattina Florian Thomas (Tobias Schenke) si sveglia e con stupore si accorge che il suo pene ha assunto una vita propria, dotata di parola: c’è poco altro da aggiungere a una trama che è soltanto un esile pretesto per infilare una dietro l’altra scene sboccate e scollacciate che hanno come unico fine la risata grassa e la sovraesposizione di attributi femminili di varie comprimarie e comparse teutoniche bionde. Manco a dirlo, “Hulla Chuppa” è ossessionato dal sesso, e trascina in una spirale di equivoci il suo proprietario, che dovrebbe in realtà essere lo “scemo della banda” di turno, innamorato perdutamente della slavata Maja Paradis (Diana Amft).

Gli ingredienti sono quelli ormai consacrati dal genere, arcinoti e abusati: battutacce, situazioni grottesche, strizzate di tette e palpate di culi. E un conformismo strisciante e subdolo che va dritto al finale: perché, in effetti, in questa presunta falloforia moderna, lo sfogo liberatorio raggiunge soltanto un’effetto apparente.

Non ci sono confini da oltrepassare “illecitamente”, non c’è volontà di scandalo, provocazione o ricerca. E’ solo un altro titolo da aggiungere ad una lista che probabilmente comincia con Porky’s (id., Bob Clark, 1982). Inesistente sotto ogni aspetto cinematograficamente recensibile, finto – pruriginoso, quasi frigido, un pò bigotto.
Pare che Henman stia lavorando con Diana Amft a Maja, una serie tv incentrata sulla vita della protagonista femminile.

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