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Inferno e risentimento

Inferno e risentimento

Il ricordo sfuocato di un trauma infantile, tre sorelle che vivono nell’inferno quotidiano di una vita “interrotta”, sentimenti regolati da un’unica legge: l’anarchia.
Una passione cieca come unico motore regola il destino di Sophie e Anne, la ricerca estenuante del padre perduto negli uomini che amano le rende schiave di se stesse e della realtà. L’odio che provano per la madre, colpevole a loro avviso della morte del padre, le logora inconsciamente.
Celine, al contrario, unica testimone della colpa paterna vive sola e senza amore, timorosa di qualsiasi contatto umano conduce la propria vita occupandosi, unica tra le sorelle, della madre inferma.
Colpa, risentimento, verità, pentimento, odio.

Una madre, una figlia: due donne sole, sedute una di fronte all’altra, un ampio paesaggio che si intravede in lontananza, tra di esse il silenzio: incomunicabilità totale.
Raccontato così, gli amanti di Bergman potrebbero tirare un sospiro di sollievo e accorrere numerosi a gustarsi un film capace di riesumare passioni dimenticate da tempo.
Nella realtà l’aspetto superficiale e frammentato della trama impedisce la realizzazione di questo desiderio: silenzi e sguardi imbarazzati pretendono di trasmettere sentimenti e contraddizioni che non riescono a esprimersi, richiami di mitologia perduta mischiati a improbabili metafore infarciscono tesi promettenti ma senza sostanza.

Brave attrici (le francesi deludono raramente) “fin troppo convinte” in un film che al contrario non riesce a convincere si agitano in una realtà terribile (la quotidianità) comunicandoci il dramma di una vita soggiogata da male-passioni, incostanza, masochismo.
L’inferno è presente, nelle nostre case, nelle nostre famiglie. Tanovic non mente su questo come non mente Carol Bouquet (la madre Medea) quando infine, di fronte alla richiesta delle figlie di ammettere il proprio errore afferma, scrivendo nel silenzio, «Io non mi pento». Un grande impatto, una grande chiusura per un film che purtroppo, fino a quel momento, ha solo tentennato.

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