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cultura dell'immagine e della parola

Adelante, compañeros!

Adelante, compañeros!

Da cinque anni a questa parte, l’attenzione del mondo occidentale su quanto accade nel resto del pianeta è catalizzata (a ragione) dalle vicende legate al fondamentalismo islamico ovunque colpisca e crei allarmi. In questo modo, però, decine di crisi umanitarie, sociali, economiche vengono appena percepite, a volte del tutto cancellate, senza lasciare la minima traccia nelle nostre coscienze. E così accade che in un Paese fino a ieri ritenuto esotico, affascinante e certamente mitizzato, si consumi uno dei più grandi e disastrosi collassi socio-economici degli ultimi secoli senza che a noi ne arrivinoppoco più che echi lontani.

La videocamera affilata di Solanas penetra dentro baraccopoli a pochi chilometri da Buenos Aires, squarcia veli di spesso oscurantismo mediatico, scandaglia tra volti così poetici che Coelho potrebbe scriverne un romanzo, alla ricerca di storie dal sapore picaresco eppure tristemente vere. Pur non adottando uno stile innovativo e attenendosi a un canone documentaristico classico, con voce narrante fuori campo che scandisce le vicende dei suoi personaggi con versetti in rima baciata dal marcato accento argentino, Solanas confeziona una pellicola che riesce finalmente a fare luce su una vicenda in cui molti nostri compatrioti sono rimasti coinvolti.

In attesa del secondo capitolo intitolato Diario del saccheggio (Memoria del saqueo, Solanas, 2004), la sensazione di incredulità e amarezza per la crisi di un Paese che credevamo popolato solo da gauchos e ottimi calciatori non ha limiti. E forse, vedendo quello che stanno passando milioni di argentini incolpevoli, anche a chi di noi ha perso molti soldi nei famigerati bond la coscienza suggerirà una più serena attesa.

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