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Don’t judge a book by its cover

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La versione più conosciuta della fiaba di Cappuccetto Rosso vuole che un’ingenua bambina disubbidisca agli ammonimenti della mamma, si distragga nel bosco invece di andare dritta dritta dalla nonna e sia per questo mangiata da un lupo vorace, per poi essere salvata da un cacciatore. A Versailles, invece, Charles Perrault raccontava una storia senza lieto fine che si concludeva semplicemente con la scorpacciata del lupo, nell’intento di ammonire le giovani pulzelle dalle lusinghe dei lupi che si insinuano nelle loro case e nelle loro stanze da letto.

A Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti va riconosciuto il merito, forse involontario, di riportare alla luce la complessità interpretativa della fiaba popolare, ricordando che sotto la patina apparente di un racconto innocuo si celano in realtà le paure e le oscurità più profonde dell’animo umano. Cappuccetto Rosso ingenua? Non secondo Perrault, e neanche secondo Cory Edwards & Co. Rossa è un’inquieta adolescente mossa dal desiderio di varcare i confini della foresta. Il suo aspetto fisico non rimanda all’innocenza, niente trecce bionde e voce esile; il suo timbro di voce è quasi adulto e sotto il caschetto disinvolto i grandi occhi, se non proprio ammiccanti, lanciano un sottile legame ai riferimenti sessuali di Perrault.

Se Cappuccetto Rosso non è come sembra, lo stesso si può dire per gli altri personaggi: Lupo investigatore, Taglialegna attore tontolone, Nonnina tuttasprint. C’è materiale a sufficienza per raccontare la vecchia fiaba di Cappuccetto Rosso come mai l’abbiamo sentita. L’intelligente ispettore Nicky Zampe si trattiene dall’accusare uno dei quattro insoliti sospetti prima di aver ascoltato tutte e quattro le versioni dei fatti. Nessun racconto esclude l’altro, nessuna verità è assoluta in se stessa: la soluzione dell’enigma è nell’interpretazione delle quattro storie, non in una di esse. Proprio qui la sceneggiatura cade in fallo: il vero colpevole è fin troppo facile da scovare, il potenziale mistero è subito svanito. La piccola caduta non impedisce però ai quattro racconti di intrecciarsi perfettamente in un gioco ingegnoso di svelamento delle apparenze, restituendo alla fiaba la complessità acquisita nel corso dei secoli nella continua tradizione orale. Come tutte le fiabe, anche questa nuova versione di Cappuccetto Rosso è nella sostanza uno sguardo sull’uomo e sul suo tempo.

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