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cultura dell'immagine e della parola

Wolf Parade- Shine a light

Artista: Wolf Parade
Canzone: Shine A Light
Album: Apologies to the Queen Mary
Regista Matt Moroz
Anno: 2005

Il piccolo mondo dell’illusione ha quattro teste pensanti, quattro pensieri, quattro interessi, quattro finalità.
Come una piccola finestra dell’irreale e del sogno assieme, il video del Wolf Parade oppone l’immagine della realtà con quella della musica.
Le immagini e la storia, pindariche nello stupido vissuto quotidiano, hanno una loro coerenza solo se inserite in questo contesto creativo.
L’ironia è il centro della proiezione, accompagnata dalla sensibilità visuale del regista, che non ha bisogno di nutrire linfa 3D alle sue proiezioni.
I suoi sono piccoli prodotti creativi stampati come timbrini all’inchiostro su carta: le teste volanti sono una metafora esplicita di intelligenza volatilizzata e rappresentano la parte ironica del racconto. È come ridere dei propri Io nascosti o delle personalità doppie che infami entrano ed escono nelle nostre azioni.
L’ironia è sottile. Wolf Parade
La derisione è parte viva del videoclip: tempi lunghissimi dedicati a risate, la creazione di una sceneggiatura coerente alla vicenda (dove domina il concetto dell’intolleranza del diverso), una storia che inizia ma si perde, come è necessario che si perda il ruolo del performer che, deriso, capisce di non poter intercedere: il suo ruolo è esplicitamente fasullo come il concetto di questa produzione. Affrontando tutti i piani in maniera così artificiosa il regista si allontana moltissimo dalle visioni di Gondry (anche se è facile il paragone) perché non vuole creare iperrealismo nell’irrealtà, ma ha la capacità di pensare con la mente delle quattro teste pensanti, in uno spazio che per definizione non esiste.
Pernacchia a chi preferisce la lucida e perfetta “tecnologia”.

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