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cultura dell'immagine e della parola

Dr. Wallace & Mr. Rabbit

Dr. Wallace & Mr. Rabbit

Vegetariano e animalista, il mondo di W&G vive la contraddizione di dover salvare conigli e cavoli, cioè di fronteggiare un nemico distruttore senza poterne violare il corpo, né con le ferite né con la morte. Il dolore e il sangue sono tabù per la Signora Concime e i suoi concittadini, la cui preoccupazione principale è quella di preservare l’ordine sociale. Di conseguenza non è possibile uccidere dei batuffolosi, irresistibili coniglietti, ma neanche rinunciare al concorso annuale dell’ortaggio gigante. Qui risiede l’eroismo di Wallace e Gromit, tanto acclamati dagli abitanti della città perché riescono a conciliare due obiettivi opposti senza compromessi. Molto British e molto politically correct.

Le città – mondo di plastilina sono modellate con le stesse crepe che spaccano le metropoli di mattoni e cemento. Un geniale inventore e il suo fido cane – anch’essi molto British, divorati da innocue passioni come il formaggio, il lavoro a maglia e le foto – assistono a continue epifanie di crudeltà delle macchine e degli altri esseri viventi (questo si ripete puntualmente negli episodi precedenti di W&G: A Grand Day Out – 1990, The Wrong Trousers – 1994, A Close Shave – 1996); fra gli abitanti della città, sono gli unici a conoscere le ombre individuali e sociali. Il sovraffollamento della cantina di Wallace e Gromit è solo il primo risvolto problematico di una società edulcorata dalla morte; ben più grave è la collera ribollente sottoterra, pronta a riversarsi contro la Bestia non appena trovata una legittimità per esplodere.
La città forzatamente animalista diventa cacciatrice quando Wallace, costretto a essere vegetariano, si trasforma in un mostro divoratore di verdure. I coniglietti, fatti della stessa plastilina con cui sono plasmati tutti gli altri personaggi del film, non possono rappresentare la vera minaccia. La pelliccia del Coniglio Mannaro è ben più temibile, tanto più perché proviene dalle pulsioni interne mai completamente sanate. Lo stesso Gromit, unico personaggio a conoscere il vero confine fra uomo e Bestia, è metà canino e metà antropomorfo (difatti cammina a quattro zampe, ma quando guida o salta diventa bipede; non parla, ma i suoi occhi sono espressivamente umani), e in preda al desiderio prettamente umano di vincere la prestigiosa Carota d’Oro.

René Laloux, regista d’animazione francese, ha affermato che «l’animazione è il regno della Bestia, perché questo è molto più interessante della Bella». Nick Park ricorda continuamente che la Bestia è partorita all’interno dell’uomo e del mondo in cui vive. Come Wallace e Gromit mantengono l’equilibrio fra una società e le sue pulsioni, così il cinema d’animazione dimostra ancora una volta di saper riconciliare l’uomo con le sue tenebre.

Curiosità
L’animazione con modelli di plastilina, come tutte le forme d’animazione, è un lavoro certosino: per realizzare 10 secondi di film finito in un giorno è necessario lavorare su 30 set contemporaneamente.
I coniglietti fluttuanti nella Bun – Vac 6000 sono stati realizzati in digitale, ma per renderli più artigianali sono stati aggiunti dei leggeri movimenti casuali e i segni delle impronte digitali, gli stessi visibili su tutti gli altri personaggi modellati a mano.

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