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cultura dell'immagine e della parola

Belle & Sebastian – Funny little frog

Gruppo: Belle & Sebastian
Brano: Funny little frog
Regista: Blair Young (non accreditato)
Anno: 2006
Album: The life pursuit

Una porta si apre sull’interno, un appartamento immerso nella penombra che somiglia alla nostra mente e forse è materializzazione fisica del movimento dei nostri pensieri, che si comportano come gesti quotidiani e finiscono per scivolare in qualcosa che è altro da se stessi.

Se fuori sia notte o giorno non importa, è il dentro che conta, è dentro che abitano le nuvole, è dentro che abitano i sogni.

Così il protagonista torna a casa, si siede e appoggia la testa tra le proprie mani: l’immaginazione corre al femminino, ed ecco comparire una fanciulla dai capelli scuri e d’azzurro vestita, bambinescamente simile alla principessa di una favola.

Iniziano le danze, sulle note di un pezzo leggero, divertente e un po’ vintage: novelli Ginger e Fred i due si muovono attraverso le stanze, occupano spazi e oggetti della quotidianità che diventano pura scenografia per l’immaginazione; il divano non è che un appoggio per una fugace dichiarazione e il pavimento è lì solo per poterci rotolare sopra.

Il sogno (o l’amore?) ha il potere di reiventare gli oggetti e le persone, dar loro una vita Altra, e questa è la vita del gioco: si balla, ma più che ballare si fanno le capriole, c’è una rissa per gelosia, ma più che picchiarsi ci si immagina imbattibili come supereroi.

E il filo che ci conduce fino al centro dell’Immaginato sono le aeree e impalpabili sottane di una fanciulla che non esiste se non come evocazione personale, o pensiero sfuggente. Se fuori sia più buio che dentro non lo sappiamo, ma possiamo aprire il frigo, prendere una birra, reclinare un attimo la testa e moltiplicare le visioni.

“You’re my picture on the wall You’re my vision in the hall…”

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