Nel Campo dei Miracoli
Ormai è già da un po’. Come funghi che attechiscono rapidamente, si sono moltiplicati senza riserve, continuando a proporci il facile approdo a una vita fatta su misura per i nostri desideri. Gli spot dei prestiti stanno invadendo la televisione. Non passa giorno nel quale non siamo assediati da seducenti proposte di finanziamento. In fondo, sono solo quattromila euro e, anche se siete dei pensionati e avete subito protesti o pignoramenti (ormai lo so a memoria), potrete richiedere un prestito, che vi sarà corrisposto immediatamente. Per ripagare? Niente paura, solo piccole, piccolissime rate, che potrete anche saltare a seconda delle vostre esigenze. Dunque, quote piccole e flessibili, ma inesorabili, che vi terranno legati all’agenzia, nel peggiore dei casi, anche per dieci lunghi anni. Da tempo anche i personaggi dello spettacolo si sono venduti alla causa del prestito e pure loro ci ammaliano dicendoci di non preoccuparci, che tramite questi soldi potremo realizzare i nostri sogni: un viaggio che ci ripaghi delle nostre fatiche, una nuova moto, che ci faccia sfrecciare via nel traffico cittadino, e, addirittura, la possibilità di aiutare i nostri figli.
Ma non sono solo i personaggi famosi a prestare il volto a queste offerte, lo schermo si sta sempre più riempiendo di “gente comune”, che, rassicurandoci sul fatto che sia una scelta sicura e facile, cerca di convincerci a richiedere un prestito.
E non è finita qui, il mercato è in così grande espansione che ci offrono addirittura di diventare proprietari di un negozio in franchising.
E fu così che l’Impero dei prestiti si approssimò alla conquista del Mondo.
Anche se alcune offerte, se vagliate nello specifico, sono chiare e trasparenti e possono realmente aiutare coloro che hanno bisogno di denaro, tuttavia, mi sembra alquanto pericoloso proporre una visione della vita così superficiale e approssimativa.
Ma davvero pensiamo che il Paese dei Balocchi esista e che per entrarvi basti soltanto accettare la piccola offerta di un’agenzia di prestito? Non ci può venire per caso il dubbio di stare assistendo ad un processo più profondo che si sta insinuando nella nostra società? Sembra triste dirlo, ma il successo di queste forme di finanziamento, evidente dal proliferare dell’offerta delle stesse, non può che farci riflettere sul conseguente impoverimento del Paese. Ormai, tutto il consumo di beni durevoli è pressocchè rateale e adesso, per completare l’opera, ci propongono piccoli ma generosi prestiti, per finanziare le nostre voglie. Non sarà che per conquistare le nostre brame siamo anche disposti a pagare conseguenze troppo alte? Qui non si sta parlando di mutui per una casa, o per finanziare un’impresa, ma si sta riflettendo su soldi comodi e troppo facili orientati a soddisfare bisogni immediati o lussi.
Sarà che a volte mi sento un po’ un Grillo parlante ma – come Pinocchio ci insegna – le monete, se interrate, non germogliano in una splendida pianta di soldi. Spesso, quando non sono associate a un investimento, ci lasciano al verde, legati per anni a colmare il nostro debito. E quando succede, purtroppo, nessuna Fata Turchina viene in nostro aiuto.
Gli unici vincitori, in casi di questo genere, sono sempre il Gatto e la Volpe.
A cura di Alice Dutto
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