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A fil di rete

A fil di rete

Nella vita il puro talento non è sufficiente, ciascuno necessita di molta fortuna per vincere. Woody Allen costruisce il suo primo film girato lontano dalla amata New York intorno a questa considerazione, frutto di settanta anni di vita e di oltre quaranta successi cinematografici. Così il film inizia sul dettaglio di una rete in un campo da tennis dove una palla gialla colpisce il fiocco e il ralenti esaspera l’istante mozzafiato in cui nessuno è in grado di predire dove cadrà la palla. La fortuna, la dea bendata, è la principale responsabile dei destini umani, tanto che l’intera vicenda del giovane tennista rubacuori “Chris” dipenderà proprio da una particolarissima palla che rimbalzando su una altrettanto improbabile rete determinerà il proprio destino.

L’impianto narrativo del film riprende, parzialmente, quello che Allen aveva già utilizzato in Crimini e misfatti (Crimes and Misdemeanors, 1989) nell’episodio cui Martin Landau alle prese con un’amante insoddisfatta (Angelica Huston) si trovava costretto a farla assassinare pur di mantenere il proprio ruolo di rispettabile membro dell’alta società. In Match point Allen trasferisce il tradimento all’interno di un quadrato amoroso nell’upper class londinese, fra salotti, campi da tennis e teatri lirici. La musica lirica, in particolare delle datatissime registrazioni del celebre tenore Caruso, diventa un contrappunto che intervalla, sottolinea ed enfatizza il crescendo drammatico del film attraverso l’uso di arie d’opera che aderiscono filologicamente al momento in cui vengono inserite. La traviata, Rigoletto, Il trovatore, Macbeth, solo per citarne alcune, sostituiscono le musiche jazz dei precedenti film di Allen.

Allen evade da New York, compie il tragitto inverso di un qualunque regista europeo che sogna Hollywood come la Mecca del cinema. Il primo film straniero segna una piccola svolta: Allen sveste l’abito di Allen, si dedica a un thriller teso, senza alcuna remora per la sua scelta di non voler far ridere a tutti i costi. Allen costruisce così un film maturo, pensato e a lungo voluto (i riferimenti a Crimini e misfatti evidenziano quanto l’effetto sia ricercato), ricco di riferimenti culturali elevati giustificati dall’immenso rispetto, quasi un timore reverenziale, che Allen dimostra nei confronti della storia della vecchia Europa. Non il migliore Woody di sempre ma da almeno venti anni non lo si vedeva così informa.

Filmografia
Match point (2005)
Melinda e Melinda (2004)
Anything Else (2003)
Hollywood Ending (2002)
• La maledizione dello scorpione di giada (2001)
• Criminali da strapazzo (2000)
• Accordi e disaccordi (1999)
• Celebrity (1998)
• Harry a pezzi (1997)
• Tutti dicono I love you (1996)
• La dea dell’amore (1995)
• Pallottole su Broadway (1994)
• Misterioso omicidio a Manhattan (1993)
• Mariti e mogli (1992)
• Ombre e nebbie (1992)
• Alice (1990)
• Crimini e misfatti (1989)
• New York stories – storie di New York (1989, episodio Oedipus Wrecks)
• Un’altra donna (1988)
• Settembre (1987)
• Radio Days (1987)
• Hannah e le sue sorelle (1986)
• La rosa purpurea del Cairo (1985)
• Broadway Danny Rose (1984)
• Zelig (1983)
• Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982)
• Stardust Memories (1980)
• Manhattan (1979)
• Interiors (1978)
• Io & Annie (1977)
• Amore e guerra (1975)
• Il dormiglione (1973)
• Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972)
• Il dittatore dello Stato libero di Bananas (1971)
• Prendi i soldi e scappa (1969)
• Che fai, rubi? (1966)

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