hideout

cultura dell'immagine e della parola

Il confessionale in automobile

Il confessionale in automobile

Come reagire di fronte alla richiesta di spiegazione di cosa è la morte da parte di un bambino? Questo il tormento di Pietro Paladini, protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi Caos calmo, rimasto improvvisamente vedovo con una figlia di dieci anni da crescere. Vivere il lutto senza soffrire, ma soprattutto senza fare soffrire la bimba: Pietro crede che il metodo migliore sia quello di rimanerle vicino. Decide così di dedicarsi completamente alla figlia, chiudendosi nella propria auto di fronte alla scuola della bambina e abbandonando la routine quotidiana del lavoro in ufficio.

La notizia del “vedovo impazzito” si diffonde velocemente e attira una folla di compassionevoli nell’”oasi” di Pietro. I suoi amici, il fratello, i colleghi si alternano nell’auto per cercare di consolarlo, convinti di conoscere il motivo del suo strano comportamento. Ma in realtà Pietro non soffre, non si dispera per l’improvvisa morte della compagna. Come per una sorta di traslazione, allora, sono i suoi ospiti a soffrire e a sfogarsi dentro l’abitacolo dell’auto. Una vasta gamma di tipi umani, dall’imprenditore potentissimo alla cognata psicolabile, con un tratto comune: il bisogno di piangere, di parlare con qualcuno disposto ad ascoltare. Solo nell’intimità di uno spazio apparentemente insignificante i personaggi trovano le parole adatte a esternare il proprio dolore. Si rendono conto della loro debolezza di fronte a chi, come Pietro, rimane impassibile e imperturbabile, come immerso in un “caos calmo” davanti alle tragedie.

Questa tranquillità è frutto dell’incapacità di soffrire di fronte alle disgrazie, ma nessuno sembra potere credere a questo, e ritiene che il protagonista sia impazzito. Pietro parla con la moglie morta attraverso i testi delle canzoni dei Radiohead, mangia in casa di sconosciuti, rifiuta proposte di lavoro allettanti e rimane impassibile di fronte alle assurde storie che i suoi ospiti raccontano. Secondo lui la scelta presa non ha nulla di strano, fino a quando la figlia Claudia gli svelerà che non ci si può fermare di fronte alla vita, perché questa non è un fenomeno reversibile, non torna indietro. Una spiegazione che lo scuoterà violentemente e lo farà riemergere dal mare quieto in cui si era inabissato.

Con un linguaggio semplice e immediato, che si ibrida continuamente con quelli dei diversi mass media (canzone e televisione su tutti), Veronesi presenta la cruda realtà dell’esistenza umana, condannata ad accettare gli eventi e a non arrestarsi. Senza timore di scandalizzare il pubblico, l’autore descrive scene di crudezza notevole. Ma il ricorso a un linguaggio forte non è fine a se stesso; Veronesi intende dimostrare quanto la debolezza umana possa condurre a gesti irreversibili. Il contrasto continuo tra essere e apparire è il filo conduttore dell’opera: Pietro in primis si discosta nelle azioni dall’immagine che la sua posizione sociale gli garantisce; ma anche gli uomini potenti si dimostrano, in realtà, corrosi da insignificanti manie. La capacità di coinvolgere il lettore in un continuo susseguirsi di incontri banali dimostra il genio di Veronesi, scrittore di assoluto rilievo nel panorama della letteratura italiana contemporanea. Nonostante la lunghezza del romanzo, le digressioni, che rischierebbero di indurre cali d’attenzione nel lettore, sono ridotte al minimo. È lasciato ampio spazio all’analisi delle diverse psicologie per raggiungere l’obiettivo di dimostrare la naturale fragilità umana. Un messaggio chiaro e positivo: di fronte al dramma bisogna reagire; magari con un sorriso, meglio con l’aiuto della spontaneità di un bambino.

Sandro Veronesi è nato a Firenze nel 1959 e vive a Roma. Ha scritto Per dove parte questo treno allegro (1988), Gli sfiorati (1990), Occhio per occhio. La pena di morte in quattro storie (1992), Venite venite B-52 (1995), La forza del passato (2000), vincitore del Premio Viareggio e del Premio Campiello, Superalbo (2002), No Man’s Land (2003).

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»