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C’è sempre più bisogno di super poteri

C’è sempre più bisogno di super poteri

“L’anno dei fumetti”. Così, con ogni probabilità, verrà ricordato questo 2005.
Se avevate aspettato con ansia il ritorno di Batman firmato da Chris Nolan (Batman begins, Chris Nolan, 2005) o se vi erano rimasti in mente i dubbi esistenziali del giovane Peter Parker di Spiderman I e II (id., Sam Raimi, 2002 e 2004) dovrete attendere speranzosi il prevedibile sequel di questo film per poter provare le medesime sensazioni. La pellicola di Tim Story purtroppo non conquista, delude le aspettative dei fans e lascia la sensazione di un’occasione mancata.

La sceneggiatura di Mark Frost e Michael France risulta frammentaria, scoordinata e esile come le personalità dei personaggi che mette sul grande schermo, interpretati da un manipolo di attori semi sconosciuti, fatta eccezione per Jessica Alba, forte del successo di Sin City (id., Robert Rodriguez, 2005) e per l’attore di teatro Michael Chilkis, noto al grande pubblico per essere il detective Vic Mackey del serial tv The Shield (ogni giovedì ore 23.00, Italia 1).
Nessuno di loro riesce a approfondire gli aspetti più tormentati del passaggio dalla vita quotidiana alla convivenza con il nuovo status di super eroe, in particolar modo Chilkis, che nel ruolo della Cosa, ovvero il mostro in pietra che racchiude l’anima di Ben Grimm, non riesce a far risaltare lo smarrimento, la solitudine, la disperazione che il personaggio del fumetto aveva.

Nemmeno il villain, lo storico avversario dei fantastici quattro, il Dottor Victor Von Doom, è visto nella giusta ottica, stritolato fra la proverbiale ansia di potere che spesso annichilisce il cattivo di turno e il desiderio di dimostrare al suo eterno rivale, il geniale Reed Richards, di essere un uomo di successo decisamente migliore di lui.
Sebbene sia stato stroncato dalla critica, il film è divenuto comunque uno degli sbanca-botteghini della stagione, grazie alle schiere di fans della Marvel. Si parla già di una nuova puntata delle avventure di Richards & Co. con la speranza che si cerchi una sceneggiatura decisamente più solida e non liberamente ispirata alle gesta del fumetto e un regista desideroso di non snaturare eccessivamente i personaggi, capace di coglierne quell’essenza non solo comica che da sempre è un marchio di fabbrica della fervida immaginazione di Stan Lee.

Curiosità
Durante le riprese lo staff ha ammesso di aver più volte girato alcune scene interpretandole in chiave comica. Stan Lee appare nel film nel ruolo del postino Willie Lumpkin. Nel 1994 Roger Corman produsse una versione a basso budget delle gesta dei Fantastici Quattro (The fantastic four, O. Sassone, 1994) la pellicola, mai arrivata al cinema, è ora divenuta una rarità per intenditori di B-movies.

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