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Venezia: Giorno 9 – Meirelles e Avati

Pupi AvatiSi è conclusa la proiezione dei venti film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. In attesa delle decisioni della giuria, previste per la serata di sabato, le ultime due pellicole sono state The constant gardener di Fernando Meirelles e La seconda notte di nozze di Pupi Avati. Due film per alcuni aspetti interessanti, che però difficilmente lasceranno il segno al Lido.

Meirelles, che si ripresenta al grande pubblico dopo il successo di Città di Dio, punta ancora sui problemi della nostra società. Con un ottimo cast internazionale (non solo Ralph Fiennes e Rachel Weisz, ma anche il bravo Pete Postlethwaite), lancia un grido di accusa alle grandi case farmaceutiche, colpevoli di utilizzare il continente africano come una fabbrica di cavie per nuovi farmaci. Dopo un intrigante inizio, il film si perde nella fase centrale, dimostrando come il regista brasiliano sia più bravo a rappresentare il dramma sociale piuttosto che quello personale. The constant gardener risulta alla fine uno dei film più applauditi tra le proiezioni per la stampa, soprattutto però per la forza del tema trattato rispetto al film in sé.

Pupi Avati, con il suo La seconda notte di nozze, ha poi chiuso il concorso, presentando un film che funziona più per le caratteristiche dei suoi interpreti che per la narrazione della storia. Il cast scelto dal regista bolognese infatti è fatto prevalentemente da attori non di stampo cinematografico, come Antonio Albanese, Neri Marcorè e Katia Ricciarelli. Ne derivano interpretazioni molto teatrali, a tratti perfino caricaturali, che non sempre giovano alla rappresentazione. Albanese purtroppo da dieci anni continua a fare la stessa parte, ed è un peccato perché in altre occasioni ha dimostrato di saper essere non solo un buon caratterista. Il film racconta di madre e figlio (Ricciarelli e Marcorè), che alla fine della seconda guerra mondiale tornano da una Bologna ridotta alla povertà alla casa pugliese del cognato (Albanese). Tra buffi personaggi e situazioni drammatiche, si ride ma non ci si riesce a commuovere, si apprezza la direzione ma non si rimane coinvolti. Purtroppo Avati negli ultimi tempi si è dedicato maggiormente alla direzione degli attori piuttosto che alla costruzione di storie, e questo ne è un ulteriore esempio.

Domani, in attesa del verdetto finale, tracceremo un bilancio del festival, ma intanto sono stati consegnati i primi premi. Il Human Rights Film Network Award è andato a La dignitade de los nadies di Fernando Solanas, passato nella sezione Orizzonti, mentre una Menzione Speciale è andata a Good night and good luck, per la sua rappresentazione del valore della libertà di espressione, di associazione e di giustizia per il mantenimento di una società democratica.

I film in concorso

The constant gardener
di Fernando Meirelles
*******

La seconda notte di nozze
di Pupi Avati
*****

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