Micheal Jackson (e) lo zombie
Artista: Michael Jackson
Brano: Thriller
Album: Thriller
Regia: John Landis
Soggetto: Michael Jackson, John Landis
Anno: 1983
Un telefono squilla.*
Siamo in una stanza d’albergo da quattro soldi a Los Angeles.
In un punto non meglio precisato del continente, a Neverland Ranch, nel buio di una stanza segreta, in una sontuosa villa che sembra un enorme parco divertimenti, (o una Sodoma e Gomorra zuccherosa, dipende dai punti di vista), si sente una voce, o meglio, un mugolio, dall’inquietante tono infantile…
- Ehi John!
- Con chi parlo scusi?
- Sono Michael! John, non mi riconosci?
- Michael J. Fox?
- Dai amico, sono Michael Jackson, quello di Billy Jean!
- Certo… Ehm, ha sbagliato numero, qui è la Casa Bianca…
- Divertente! Sù, bello, non mi riconosci? Ok, senti questa…
- Per favore una cosa veloce però, non ho tempo!
- Unz Unz-Unz Unz-Unz Unz-Unz Unz-Unz Unz
She was more like a beauty queen from a movie screeee…
- Ehi! Ok, ok, ci siamo amico, sei l’originale, non c’è dubbio! Il vero Micheal Jackson.
- Vedo che ti ho convinto. Come butta, John?
- Sempre il solito.
- John, ti chiamo per offrirti qualcosa di serio.
-Ah, sul serio?
(Michael si schiarisce la voce)
- Già. Ho visto Un lupo mannaro americano a Londra.
(Sospira profondamente)
Non so come spiegarmi… tutto quel sangue, quel pelo che spunta dalla punta delle orecchie, quelle plastiche facciali! Wow!… É tutto così al punto giusto. Ecco, mi ricordi il mio chirurgo estetico e il mio macellaio di fiducia messi insieme.
- Dai non esageriamo, è solo un altro dei miei film…
- Di serie B, vuoi dire? Tu ti sottovaluti amico! I tuoi film sono di più di una pellicola Kodak scaduta, un po’ di sputo e una preghiera… Tu hai gusto John. Hai il senso della metamorfosi! Hai superato David Cronenberg!
- Se lo dici tu. Certo nel mio settore me la ca…
- Sei pronto John? Sto per farti la mia proposta. Ecco, hai presente il mio ultimo album… (Si sente un fruscio nella cornetta) Ehi! Calmo Chandler! Così mi spenni il gallo!
- Come dici?
- No niente. Non farci caso, quel maledetto del mio gatto… Sai, qua il ranch è pieno di bestioline… Ti dicevo, hai presente Thriller, no? Ecco, stiamo andando male amico, non vendiamo più! Il mio manager della CBS non sa più cosa inventarsi e allora, dopo il tuo film, ho avuto un’illuminazione come Gesù nel deserto…
- Non ti seguo Michael, vorresti diventare un lupo nero?
- Cazzo, hai centrato in pieno! Ma c’è di più, ho scritto tutto. É un soggetto della Madonna, no, non quella troietta che canta, quella vera. Ci sono zombie, lupi mannari e ragazze anni Cinquanta che strillano nella strada buia e deserta. Io sembro buono e gentile, un tipo per bene, insomma, come quando mi trucco per le conferenze stampa, e…
- E?
– E invece sono una bestia, un morto vivente rinsecchito che perde i pezzi, anche se perfino il penultimo fotogramma sembra scagionarmi, l’ultimissimo è una scossa di adrenalina: lo vedi dallo sguardo sono un mostro dentro!
-[img4] É un po’ confuso, ma ci possiamo lavorare, quel tuo pezzo musicalmente è una bomba. Magari ridiamo una scossa alla classifica, dai. La grana? –
- Stai tranquillo, John, avevo intenzione di costruire un orfanotrofio in Thailandia, ma poi ho pensato che se non giocavo questa carta, avrei perso un grossa opportunità. E poi mi sei venuto in mente tu…
- Tre cucuzze e morta lì?
- Tre e mezzo, amico, con l’ultima plastica, la mia immagine è migliorata: poster, magliette e figurine che mi ritraggono con il mio nuovo nasino all’insù stanno sbancando ovunque. Siamo dei professionisti, John. Qui niente è lasciato al caso.
- Allora stai pronto Michael, ti truccheremo talmente bene che non ritornerai più lo stesso.
Tu-tu-tu
Casca la linea.
Ma sì, più o meno ci siamo detti tutto, pensa John. Richiamerà per i dettagli.
John Landis abbassa la cornetta e guarda fuori dalla finestra.
C’è un signore anziano che sta offrendo una caramella a un bambino.
Vecchio schifoso, pensa tra sé e sé.
* Anche se l’articolo è frutto di pura fantasia, una telefonata tra John Landis e Michael Jackson diede realmente origine al videoclip Thriller.
A cura di Fabio Falzone
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