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Diario da Locarno: Day 9

Rodrigo GarcìaGli ultimi due film in concorso alla 58a edizione del Festival di Locarno non deludono le aspettative. La direttrice Irene Bignardi, visibilmente emozionata, si congeda davanti al pubblico ticinese dopo cinque anni di direzione con il film Vendredi ou un autre jour (t.l.: Venerdì o un altro giorno) del regista Yvan Le Moine, una coproduzione fra Belgio, Francia, Italia, Slovacchia e Olanda. Il film è una rilettura del romanzo Vendredi o il limbo del pacifico di Michel Tournier, a sua volta reinterpretazione del Robinson Crusoe di Daniel Defoe. Alla fine del XVIII secolo, l’attore Philippe de Nohan, imbarcato su di una nave con la sua compagnia teatrale, è l’unico superstite di un naufragio. Solo in un ambiente ostile ricostruirà il proprio mondo di illusioni creando un proprio teatro con i resti del relitto della nave. Quando una tribù di cannibali cercherà di attaccarlo, Philippe, difendendosi con il fucile, catturerà un giovane che sarà logicamente ribattezzato Venerdì. Dopo oltre venti anni (nel frattempo è avvenuta la Rivoluzione Francese) i due avvisteranno una nave all’orizzonte, ma il finale sarà diverso da quello scritto da Defoe.
Il film di Le Moine è visivamente molto curato, riccamente decorato nelle scenografie pur scarne dell’isola deserta e ben recitato dall’anziano protagonista Philippe Nahon e del laconico giovane Alain Moraida. Appare un film riuscito ma altresì fuori luogo in un festival come Locarno dove è di primaria importanza l’interesse per temi di una certa profondità nei confronti della uomo e della società.

Giunge dal Sundance Festival (spesso un nome che vale una garanzia) l’ultimo, attesissimo, film in concorso. Nine Lives di Rodrigo Garcìa è un affresco corale della vita di nove donne, raccontate attraverso nove frammenti girati con un unico piano sequenza. Le nove donne vivono, o spesso si lasciano vivere, esperienze quotidiane nella loro drammaticità, lasciando allo spettatore l’interpretazione di un sottile gioco di incastri per cui appare ovvio che il destino di una persona è necessariamente intrecciato con quello di molte altre. Proveniente dalla regia televisiva di serie di successo come Six feet under, Garcìa dimostra grande maestria nel muovere, o meglio far volare, un cinepresa steady-cam attraverso le vite delle sue protagoniste (ottime Glenn Close, Holly Hunter e Robin Wright Penn). Il regista ha dichiarato di interessarsi a personaggi intrappolati dalla routine, incapaci di crescere o di rompere un rapporto che è ormai finito. Una volta ancora, nell’ultima edizione della direzione Bignardi, un film di questo genere è un ovvio omaggio di un festival che per gli ultimi cinque anni è stato costruito da uno staff femminile che ha privilegiato i temi legati proprio alla condizione della donna, in qualsiasi continente essa si trovi.

L’assegnazione del Pardo d’Oro appare quanto mai in discussione, la giuria presieduta da Storaro ha visionato molti film interessanti, fra cui nessuno però spicca in maniera preponderante. Sembrano comunque essere più indicati come possibili vincitori proprio l’americano Nine Lives, l’italiano La Guerra di Mario, il tedesco Fratricide e come possibile outsider l’indiano Antarmahal. I giochi sono ancora aperti e il Palmarès sarà comunicato solo nella serata di sabato 12 Agosto.

I film di oggi

Vendredi ou un autre jour
Regia di Yvan Le Moine
Belgio, Francia, Italia, Slovacchia e Olanda
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Nine Lives
Regia di Rodrigo Garcìa
Usa
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