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cultura dell'immagine e della parola

In tutti i licei americani

In tutti i licei americani

Che cosa succederebbe a un povero ragazzo adolescente in astinenza se improvvisamente si trovasse a portata di mano un’avvenente e molto spigliata coetanea? Si innamorerebbe perdutamente e le sue certezze inizierebbero a vacillare. Inutile invece domandarsi che cosa suggerirebbe il pubblico al protagonista della storia. I diabolici spettatori non avrebbero dubbi: in malora la scuola, massimo impegno di risorse sulla fanciulla.

La ragazza della porta accanto va ad arricchire il già nutrito e celebrato genere degli High School movies americani, zeppo di volti giovani e, soprattutto, ai giovani dedicato. Chi ancora va a scuola si compiace nel constatare come e quanto ancora ci si può divertire al liceo. Chi, invece, ha già superato quell’età può al massimo rifugiarsi in pensieri malinconici tentando di comparare la propria esperienza a quella riprodotta sullo schermo. Fortunati coloro i quali termineranno l’operazione stabilendo che i propri ricordi sono assimilabili se non superiori alle imprese narrate e che guarderanno quelle immagini con sufficienza o immedesimazione. Sconsolati, infastiditi e, alle volte, ammirati tutti gli altri, che non hanno saputo cogliere i tempi propizi.
In ogni caso l’operazione funziona: le gesta di gioventù si ricordano volentieri e l’istruzione statunitense di provincia è feconda di occasioni di socialità gustose da pubblicizzare come il ballo di fine anno, le serate di gala, i concorsi tra studenti, i parties.

Ma la scuola non basta e, per ravvivare il clima, ci vuole una trovata. Sono divertenti i gavettoni ai professori, le bigiate collettive e le sbronze colossali, ma nessuno si aspetta che la nuova vicina di casa sia in realtà l’elemento di congiunzione tra il mondo della scuola e quello del cinema per adulti. È una pornostar alla ricerca di una nuova vita, oltre che di un giovanissimo fidanzato. Il quadro ora è completo, ci sono i giovani, le goliardate, il sesso, l’amore, un po’ di equivoci e la ricerca di tanta trasgressione: “qual è la cosa più pazza che hai fatto ultimamente?” è la frase ricorrente che suona come una piccola ossessione. Sembra quasi che un’esistenza normale sia qualcosa di moralmente sanzionabile. Da un lato è vero che l’età dell’irragionevolezza viene una volta sola e che un’adolescenza castigata è qualcosa di contrario al senso stesso di gioventù. Dall’altro lato c’è il rischio di pensare che oggi se non fai il bagno di nascosto nella piscina di casa del Preside devi sentirti inadeguato. Ed effettivamente la ricerca di qualcosa di grosso da poter “sempre ricordare” sembra essere un’occupazione frenetica delle nuove generazioni.

Da ribadire, poi, il ruolo della donna come personaggio centrale nell’emancipazione di un giovane. Appare chiaro che è una ragazza, pornostar o meno, a segnare il limite tra il mondo della fanciullezza e quello della maturità. Tutto consiste nel non rimanere abbagliati dal primo amore rischiando di perdere l’orientamento, ma la lezione di vita e il rimescolamento valoriale indotto è definitivo. Alla fine, dopo le favole dell’ambìto mondo del porno, la gloria e il rispetto conquistati e il recupero dello smarrito primato scolastico, quello che più rimane nel cuore è la solidità di una bella amicizia, oltre che la perseveranza nel lottare per raggiungere chi o cosa si è fortemente desiderato.

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