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Quando l’architettura incontra il cyberpunk

Quando l’architettura incontra il cyberpunk

Tsutomu Nihei, ex architetto giapponese emigrato per un certo periodo della sua vita in America, al suo ritorno in patria decise che il suo talento artistico non poteva esprimersi solo con squadre e calcolatrici. Mise così a nudo la sua fantasia e diede vita ad uno dei manga più straordinari che il mercato nipponico avesse mai ospitato.
Caratterizzato dal primo amore di Nihei, l’architettura appunto, il manga è un tripudio di dettagli ultra innovativi in cui gli edifici di cemento e metallo eliminano brutalmente la natura, completamente assente in ogni sua forma conosciuta. Altro dettaglio che non può passare inosservato è il silenzio che regna in molte pagine, soprattutto nei primi albi; un silenzio angoscioso e ripetuto che fa cadere il lettore in una ragnatela di dubbi e supposizioni difficile da sciogliere. La certezza è quella di un mondo diverso, un mondo costruito su infiniti livelli in cui si muovono piccole figure silenziose, a volte umane altre no.
Anche l’eroe di questo manga, Killy, si muove silenziosamente, armato e prudente. E’ uno dei pochi superstiti di questo territorio a livelli ma il lettore sarà costretto a chiedersi, pagina dopo pagina, quale sia la vera natura del ragazzo.
E’ un umano? E’ un cyborg oppure un mutaforma? Perché vaga solitario nei livelli più pericolosi?
Niente viene svelato, le pagine si succedono in un continuo scorcio di scale, piani, soffitti, nascondigli, macerie, porte… Lungo il suo viaggio Killy scopre che il silenzio può divenire un’arma micidiale, scopre la forza dei superstiti che ad ogni livello hanno sviluppato un microsistema in cui vivere meglio, costantemente minacciati da strani ibridi, virus e altri incubi. Killy conosce, uccide, parla poco e cammina molto, mentre il lettore si chiede se in quel futuro possa esistere ancora il cielo e se l’autore concederà mai uno scorcio di esso.

Attualmente la serie è arrivata al volume numero 9 e si contraddistingue purtroppo per gli enormi ritardi di uscita. La Panini ha comunque annunciato l’imminente pubblicazione del volume conclusivo che metterà la parola fine a questa strana storia, rispondendo alle domande dei lettori che per anni non hanno potuto fare altro che immaginare possibili risposte.

Blame! è l’opera prima di Tsutomu Nihei, assistente per qualche tempo di Tsutomu Takahashi, l’autore di Jiraishin. Particolarmente influenzato dall’architettura e dalla bande dessinée, il manga-ka è stato anche autore di Noise, uscito in Italia sempre per la Planet Manga e considerato una sorta di prequel dello stesso Blame! grazie alle atmosfere, alle situazioni e alle ambientazioni fantascientifiche molto simili. Alla fine del 2003, la Marvel riesce ad assicurarsi una fruttuosa collaborazione con Nihei, che crea Wolverine: Snikt! (ed. Panini Comics), un’avventura a colori del più famoso e inquietante X-Men uscita in Italia in un one-shot 100% Marvel.

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