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Tarantino’s touch

IRONIA DELLA MORTE

Se analizziamo il modo in cui i cinque membri della Deadly Viper Association Squad (Squadra Assassina Vipere Mortali) vengono uccisi da Black Mamba (o Beatrix Kiddo), ci accorgiamo della loro ridicolizzazione proprio nella loro morte.
Vernita Green (Copperhead), la prima vittima, non in ordine cronologico ma di narrazione, viene uccisa con un coltello nel petto e cade in mezzo a cereali per bambini dopo che ha fallito un colpo con la pistola facilissimo, graziando Black Mamba.
O-Ren Ishii muore con la calotta cranica mozzata (degna del miglior Bava), con un primo piano che ne risalta l’effetto grottesco e ridicolo prima di stramazzare al suolo.
Budd, avido di denaro, viene morso sulla faccia da un serpente (un Black Mamba…) che Elle Driver mette nella valigetta contenente i soldi per la vendita della spada di Hattori Hanzo. Fregato dalla sua sete di denaro e dalla sua ex-socia.
Elle Driver stessa non sappiamo se muore (come ci indica il punto di domanda sul suo nome nei titoli di coda), ma la sua fine è tanto tremenda quanto umiliante: Beatrix le strappa l’unico occhio che ancora possiede, con una mossa che aveva già mostrato durante il combattimento con gli “88 folli”.
Infine Bill, il capo, l’infallibile, viene ucciso da Beatrix Kiddo con il colpo dell’esplosione del cuore con la pressione delle cinque dita: la mossa letale che solo Pai Mei conosceva e che procura l’esplosione del cuore dopo cinque passi compiuti dalla vittima. Bill, si alza, si allaccia la giacca e si accascia dopo i cinque fatidici passi: umiliante quante ridicolizzante.

IL CORPO DI UMA

Tutto il film è un omaggio e una dichiarazione d’amore di Tarantino nei confronti della sua attrice Uma Thurman e del suo corpo. Una dichiarazione alla Tarantino non poteva però essere canonica e seguire i dettami del romanticismo, quel corpo allora viene straziato in ogni modo, sporcato, insanguinato, tagliato, perforato per poi ritornare ogni volta più bello e perfetto di prima. Tarantino sembra, in modo particolare, possedere una passione feticista per i piedi della sua attrice prediletta. Spesso ricorre a dettagli per inquadrarne i piedi, ovviamente quando sono nudi: indimenticabile il dettaglio dell’alluce quando Black Mamba, appena risvegliatasi dal coma e incapace di muovere le gambe, gli ordina di muoversi.
Moltissimi sono poi i dettagli degli occhi azzurri di Beatrix Kiddo: la mdp si gli avvicina ed esclude tutto il resto, per sottolineare lo stato d’animo della protagonista.

SOSPENSIONE DELLA SUSPENCE

Ci sono due momenti di difficoltà in cui Beatrix si trova nel corso della saga nei quali Tarantino sospende completamente l’azione per inserire un flash-black, una lunga pausa proprio quando Black Mamba è bloccata, impossibilitata a muoversi. Nel Volume 1, quando è nella Pussy Wagon e tenta di riprendere la mobilità delle gambe, ci viene presentata O-Ren Ishii e la sua vicenda personale: un lungo anime ci racconta l’assasinio dei suoi genitori e la sua trasformazione in killer spietata.
Nel Volume 2, forse nel momento di maggior difficoltà e disperazione in cui viene a trovarsi Beatrix, cioè sotterrata dentro una bara, ecco che Tarantino dà inizio ad un nuovo capitolo, molto lungo, quello dell’addestramento presso Pai Mei, in questo caso funzionale e necessario al proseguimento della narrazione poiché ci mostra come Beatrix riuscirà a sfondare a pugni la bara e a liberarsi. Il flash-back esplicativo è un marchio di fabbrica di Tarantino, basta ricordare quello di Butch prima dell’incontro di box: un sogno che ci dice molte cose sul personaggio e su come si comporterà nel proseguo del film.

COMBATTIMENTI AL FEMMINILE

Se escludiamo il massacro degli “88 folli” (ma quelli sono solo un piccolo ostacolo nel percorso di vendetta di Beatrix), i combattimenti più feroci e violenti di tutto il film sono solo tra donne. Gli uomini, sconfitti in partenza dall’astuzia e dall’imprevedibilità femminili, non hanno nemmeno il tempo di combattere.

I BAMBINI CI GUARDANO

Per la prima volta nel cinema di Tarantino compaiono delle figure di bambini. E il loro ruolo è tutt’altro che marginale, sembra che il loro ingresso in scena determini la sospensione della narrazione, tutto si ferma e i “grandi cattivi” ripongono le loro armi. Nel Volume 1 entra in casa all’improvviso la figlioletta di Vernita Green e le due rivali, che fino a un secondo prima si stavano massacrando, diventano una mamma dolce e premurosa ed un’amica di famiglia.Nel finale del Volume 2 quando Beatrix arriva da Bill per ucciderlo, ecco apparire la loro figlia: tutto si ferma, Beatrix s’intenerisce all’improvviso dimenticandosi completamente di essere una spietata killer, e Bill si mette a preparare un sandwich per la bambina con tutta la cura di un padre modello.

A OGNI EPOCA IL SUO LOOK

Ogni falsh-back nel passato della storia ha un proprio stile visivo differente: il bianco e nero per il momento del massacro a El Paso, il cartone animato per l’infanzia di O-Ren Ishii e un colore sgranatissimo e molto contrastato per l’addestramento presso Pai Mei. Parentesi narrative che si distinguono ancora di più dalla vicenda al presente.

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