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Ogni anno a Natale…

Ogni anno a Natale...


Nel settore delle romantiche commedie prenatalizie Love Actually occupa un posto di tutto riguardo già a partire dal cast assemblato per voler strafare, tanti sono i protagonisti del cinema inglese che compaiono. E così, mentre la nostra industria cinematografica e la tradizione ci hanno abituati al comico – demenziale tormentone di Natale di Vanzina o Neri Parenti con Boldi e de Sica, gli studios di oltremanica confezionano nello stesso periodo il dolce – divertente film d’esportazione per famiglie. C’è un rapporto intimo tra questi due generi, nella loro serialità e nella capacità ripetuta di non fallire l’obiettivo e di riempire le sale utilizzando sempre gli stessi formati collaudati ma mai esauriti che riescono a soddisfare lo spettatore somministrandogli esattamente quello che si aspetta. Nonostante i rischi del genere, il risultato è in questo caso positivo, perché nell’assemblare la pellicola si è riusciti a dosare con sagacia una buona dose di irriverenza e di divertenti stereotipi, buoni per i più giovani e sfacciati, a una controparte di momenti che gli inglesi definirebbero cheesy, vale a dire eccessivamente melensi, sdolcinati, adatti a signore più anziane che giocano a Bingo, come mi spiegò una volta un simpatico cittadino britannico.
Per i primi è stata creata la figura trash del cantante rock ultrasessantenne e omosessuale che dichiara in tv serissimo “ragazzi non comprate la droga!” e poi continua “diventate delle rock-star e ve la daranno gratis”, mentre per le seconde ecco comparire il bravo scrittore tradito e abbandonato che stravolge il suo Natale per poter inseguire con un viaggio la sua domestica e formularle una proposta di matrimonio prontamente accettata tra gli applausi delle comparse.
Ma c’è molto di più. C’è addirittura il primo ministro inglese, Hugh Grant, che, emulando famosi colleghi, si lancia in un’avventura con una stagista e, nella finzione cinematografica, discosta la propria politica estera da quella degli Stati Uniti, provocando un’esplosione di orgoglio nazionale e di festeggiamenti in tutto il Regno.
E poi la storia impossibile di una neosposa con l’innamoratissimo miglior amico del marito, la storia difficile di un capo ufficio con la segretaria, quella apparentemente semplice tra due colleghi di lavoro molto timidi, che si osservano inoperosi da più di due anni.
Per coprire tutto l’arco generazionale non manca la coppia di ragazzini dodicenni innamorati e il vedovo che si rifà nientemeno che con Claudia Schiffer.
Dopotutto, volendo essere seri, si possono persino trovare degli spunti e sebbene il film non appartenga a quella categoria merceologica solitamente apprezzata dai cinefili, resta estremamente leggero e guardabile e ha almeno il merito di non annoiare.

Curiosità: Si evince dal film che negli USA ogni single europeo, e inglese soprattutto, ha non una, ma almeno tre ragazze dalla bellezza mozzafiato che lo aspettano con il solo obiettivo del trastullo.

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