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Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Umanità e santità: gli opposti dovrebbero rimanere separati, ma più spesso si legano insieme e l’uomo, spaventato dall’inferno della solitudine, cerca la giustificazione dei suoi peccati all’interno della chiesa stessa. Così padre Amaro si sente libero di amare Amelia quando vede in lei il viso di una Madonna che lacrima, così nel loro primo incontro carnale le recita il Cantico dei Cantici, mentre la spoglia.

Amelia è come Maria per Amaro: la copre con un manto votivo destinato alla statua della Vergine e l’immagine che ci appare davanti agli occhi ha la stessa forza scandalosa di una scena pornografica tra le più spinte. Perché questa è la chiesa delle giustificazioni, dove tutti sanno e dove tutti accettano. Perché tutti cercano di salvarsi sulla terra, a costo di commettere violenze o crimini.

Chiesa e potere: il vecchio prete Benito che va a battezzare la nuova venuta in casa del boss, tra croci fatte con palloncini colorati, è una realtà accettata, pur a bassa voce, ma non condannabile, perché quei soldi sporchi diventeranno le sante mura di un nuovo ospedale per la gente del paese. E’ facile lavare via il peccato, annullarlo e dimenticarsene, come facile è per il vescovo controllare i suoi preti-pedine, accomodato nella vasca da bagno, volgarmente opulento nella sua grassa nudità.

Ecco il peccato, che Carrera mostra sovrabbondante e profondamente umano, che nasce dal di dentro dell’istituzione ecclesiastica e che, per questo motivo, non sembra possibile sradicare. La limpidezza delle riprese, unita a un montaggio lineare e non effettistico, aggiungono orrore alla corruzione, l’orrore di vedere l’ostia sputata in un libro e data da mangiare a un gatto nero, o usata come toccasana magico per guarire una giovane donna malata di mente, o come merenda per i bambini, spalmata di burro d’arachidi.

E’ la manipolazione umana della materia divina, è il crimine più atroce, l’uccisione di Amelia come l’assassinio della madre di Cristo, come morte per dissanguamento della Madre Chiesa, non più vergine, già degenerata. Il crimine di padre Amaro appartiene a tutta la comunità che partecipa al funerale senza rendersi conto di assistere alla propria cerimonia di morte.

Curiosità: il film è tratto dall’omonimo romanzo portoghese del 1875 scritto da José Marìa Eça de Queiroz, uno dei maggiori romanzieri del paese. Lo sceneggiatore Leñero, autore messicano, oltre che giornalista e sceneggiatore, è anche apprezzato per la sua produzione di scrittore e drammaturgo.

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