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Maligno e imperfetto

Maligno e imperfetto

Se vuoi vedere il film con la traduzione italiana, scarica i sottotitoli su ItalianSubs

Mi chiedo come un eventuale distributore avrebbe tradotto il titolo di questo film nella versione italiana: “vicious” infatti è un aggettivo che non significa solo letteralmente vizioso, ma anche maligno e imperfetto. Perché The Vicious Kind è proprio questo, la storia di una famiglia imperfetta, che si autoinfligge il male, ma che alla fine riesce a sopravvivere. Personaggi fondamentalmente buoni che non possono fare a meno di farsi cose terribili. La visione di fondo è effettivamente pessimistica, ma vuole mostrare che anche se ci sono poche speranze vale comunque la pena di continuare a vivere la propria vita.

Inizia come una tipica opera indipendente sulle famiglie disfunzionali, The Vicious Kind, con un divertente quanto già sentito monologo misogino: i personaggi sembrano stereotipati e si può immaginare già quello che succederà nel resto del film. Invece il secondo lungometraggio di Lee Toland Krieger, dopo l’altro disperso December Ends, riesce a sorprendere proprio per le sfaccettature che man mano si creano nei personaggi, per i quali, dall’iniziale freddo distacco, si prova sempre più empatia. La regia è volutamente convenzionale, non cerca l’effetto sorpresa per stupire il pubblico, ma è semplicemente a servizio della sceneggiatura e dei personaggi. La prima, sempre opera di Krieger, è tagliente e ben calibrata tra alti e bassi, i secondi sono interpretati da attori perfettamente in parte. Su tutti un sorprendente Adam Scott, irriconoscibile e anni luce distante dai suoi ruoli comici di Party Down e Fratellastri a 40 anni, insieme al sempre strepitoso J.K. Simmons e ai giovani Alex Frost (che avevamo un po’ perso dopo la parte in Elephant di Gus Van Sant) e Brittany Snow.

Se dobbiamo trovare un difetto nel film è proprio nel personaggio della Snow, che rimane più monodimensionale degli altri: il regista è infatti più interessato a raccontare le storie dei tre maschi della famiglia, e lei finisce per risultare semplicemente funzionale alla narrazione. Infine è sicuramente degna di nota anche la colonna sonora, con brani di alcune giovani band americane come i Radical Face, gli Ocha la Rocha e Tyler Ramsey.

Curiosità
Il film ha partecipato a moltissimi festival, vincendo quello di New Orleans. Adam Scott è inoltre ricevuto il premio come miglior attore a Birmingham e Strasburgo, ottenendo anche una nomination agli Independent Spirit Awards.

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