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cultura dell'immagine e della parola

I film di Roma 2010
Prey / Crime d’amour

Sulla scia ormai consolidata dell’apertura dei festival del cinema ai film di genere, dalla Francia approda a Roma l’adrenalinico eco-horror Proie (Prey) che, senza ambizioni autoriali, assicura ritmo incalzante e tensione continua. Una famiglia di industriali di provincia subisce la vendetta dell’ecosistema nelle cui acque la loro fabbrica ha riversato rifiuti tossici. Per reagire all’improvvisa mattanza di animali, l’anziano padre, i due figli e il futuro cognato partono per una caccia notturna ai cinghiali inferociti che si trasformerà in un massacro. Seguendo un sentiero segnato da carcasse fumanti e viscere sanguinolente, la “pattuglia”, dilaniata da antichi rancori e circondata da laceranti grugniti e minacciosi fruscii, si ritrova in un bosco ostile attaccata da un nemico quasi sempre invisibile, forse la natura stessa. Per accentuare il terrore, la regia concitata fa largo uso della camera a mano, soffermandosi su dettagli e particolari in primo piano e inquadrature strette che aspettano solo l’inevitabile irruzione della violenza.

Crime d’amour invece era stato inizialmente selezionato per il concorso ma l’improvvisa morte, lo scorso agosto, del 67enne regista francese ha trasformato la proiezione in un omaggio ad Alain Corneau che, tra l’altro, inaugurò La Festa del Cinema di Roma nel 2007 con Le deuxième souffle. Due manager a confronto negli uffici di una multinazionale, Isabelle (Ludivine Sagnier) giovane dirigente, rigida, maniacale e ambigua ed il suo capo Christine (Kristin Scott Thomas) ricca, aristocratica e dal sorriso malefico. Le due donne danno inizio a un’intrigante gioco di seduzione e potere che le spingerà troppo oltre. Lo scenario di questa guerra di logoramento è perennemente asettico, grigio e quasi sterilizzato, che si tratti di una sala riunioni, di un’abitazione o di una palestra. Sublime la prova delle due attrici in ruoli complessi dalle molte sfaccettature, capaci di trasmettere i turbamenti e l’eccitazione che traspare dagli sguardi più intimi delle protagoniste, soprattutto quando sono sole in scena. Crime d’amour è un raffinato thriller psicologico in cui la suspense è diluita nell’intensità del dramma ed i “delitti perfetti” o quasi dal sapore Hitchcockiano si fondono con l’elegante cinismo di Eva contro Eva (All about Eva, Joseph Mankiewicz, 1950).

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