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cultura dell'immagine e della parola

I film di Roma 2010
Gangor / Poll

Due film diversi oggi, ma che condividono delle tematiche simili: il gap linguistico e la crudeltà umana.

Gangor presentato oggi al Festival del cinema di Roma è un’opera quasi documentaristica che affronta il problema della donna e dei suoi diritti nelle tribù dei villaggi sperduti dell’ovest del Bengala. Il regista Italo Spinelli, è un italiano già noto per alcuni documentari, ma non solo, e particolarmente innamorato dell’oriente, tanto da aver fondato un Festival del Cinema asiatico proprio a Roma. Ad accompagnarlo c’era tutta la troupe di attori indiani, tra cui l’incantevole protagonista Priyanka Bose. Con loro anche Mahasweta Devi, la scrittrice dal cui libro di racconti Spinelli ha voluto trarre il soggetto per la sceneggiatura. Un film che si preannunciava interessante ma che oltre alla tematica forte non si è dimostrato degno anche nell’estetica, con delle luci piuttosto vistose da diventare quasi artificiose. Un taglio forse troppo documentaristico, magari voluto visto che il protagonista è un fotoreporter, che invaghito dalla bellezza di una donna mentre allatta al seno il figlio, la immortala condannandola alla vergogna da parte di tutta la popolazione rurale. Quello che Italo voleva rappresentare, ha riferito in conferenza stampa, era un aspetto del Bangladesh meno conosciuto, evitando di essere didascalico e affidando il racconto alla prospettiva medio-borghese di lingua hindi-inglese. Il fotoreporter appunto che finisce nel villaggio tribale di lingua urdu, dove le regole di Calcutta sono sconosciute.

Le lingue invece del film Poll, opera del tedesco Chris Kraus, sono il tedesco, il russo e l’estone. A Poll, cittadina di confine, arriva la giovane Oda. Si ritrova immersa in un paesaggio sconosciuto e ostile, con un padre oscuro, e folle nella sua mania di sezionamento e studio dei cadaveri. All’alba della prima guerra mondiale Oda, insieme alla seconda famiglia del padre, vive un’esistenza ai margini, e si affida al suo unico amore: la poesia. Kraus non sbaglia un’inquadratura, né il colore, regalando a volte una patina quasi fotografica alle scene di vita quotidiana di questa tenuta, costruita sulla costa del Mar Baltico.

Due diverse pellicole che hanno suscitato anche diverse reazioni, è stato commovente infatti il pubblico di Poll, che non ha smesso di applaudire per un bel po’.

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