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cultura dell'immagine e della parola

Festival di Roma 2010
La protesta del cinema

Il logo della protesta in atto a RomaTutto secondo i piani, lo avevano annunciato e lo hanno fatto. La protesta (pacifica) dei Centoautori ha infatti letteralmente (e positivamente) cambiato i piani del Festival e dell’inaugurazione. Alle 17.30 fuori dell’Auditorium il corteo ha cominciato a ingrandirsi, a “urlare” le proprie ragioni che metro dopo metro si sono fatte sempre più forti e sentite: studenti, maestranze, attori, registi, scrittori, sceneggiatori, tecnici, semplici cittadini, tutti uniti contro il governo per i tagli al Fus, il Fondo Unico per lo Spettacolo, che ha letteralmente messo in ginocchio un intero settore, lasciando senza lavoro decine di persone.

Quando il corteo (qualcuno dice 800, altri 2700 persone) ha occupato il red carpet, allora è apparso immediatamente chiaro a tutti che il programma si sarebbe irrimediabilmente bloccato. Un momento importante, a tratti storico, perché dal palco improvvisato vicino alla zona dei fotografi si sono alternati voci ed età diverse, con l’obiettivo comune di farsi sentire. Il “Tutti a casa day” ha visto tantissimi volti noti, nascosti ad ascoltare insieme alla gente comune interventi in un sit in totalmente improvvisato: da Nanni Moretti sempre in piedi ad ascoltare accanto a Daniele Vicari, e poi ancora Isabella Ferrari, Cristina e Francesca Comencini, Neri Marcorè, Kim Rossi Stuart, Marco Bellocchio, Ninetto Davoli, Valeria Golino, Maria Sole Tognazzi, Andrea Purgatori (uno dei portavoce simbolo), Ettore Scola, Carlo Verdone, Paolo Virzì, Micaela Ramazzotti, Stefano Rulli, Sandro Petraglia e tanti ancora.

“C’è bisogno che questo momento così forte, uno dei più grandi che ricordo – dice Beppe Fiorello – abbia poi un seguito di un certo spessore. La parola che ci accompagna in questa battaglia è sempre una, la speranza, che tutto questo venga compreso e non venga tradotto facilmente come un gesto di facile commiserazione”. Solidarietà totale arrivata da tutte le parti, da Valeria Solarino (madrina della Festa del Cinema che ha parlato) all’intera giuria internazionale capeggiata da Sergio Castellitto (che ha letto un comunicato) fino a tutta la delegazione del film Last Night (che vista saltata la passerella) ha voluto testimoniare la propria vicinanza tramite la sua regista (con accanto il cast al completo). “Il bello di questa serata è di essere tutti insieme uniti – commenta Valeria Golino – ora bisogna che qualcosa cambi, perché stiamo chiedendo solo le cose che ci spettano, soprattutto il rispetto di non essere trattati come parassiti e di avere il minimo necessario per far andare avanti questa industria”. “Questa serata è un trionfo – aggiunge Kim Rossi Stuart – è una mobilitazione compatta e molto importante su un fronte fondamentale come la cultura. La cultura aiuta a misurare la democrazia di un Paese e purtroppo in Italia è relegata all’ultimo posto. Spero che dopo stasera qualcosa possa cambiare davvero”.

Leggi il comunicato ufficiale di Sergio Castellitto

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