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Earth Day?

Earth Day?

Earth è un concentrato di splendide immagini sul tema della natura. Un trailer di un’ora e mezza per una serie televisiva che presto arriverà sui canali tematici naturalistici dei satelliti di tutto il mondo. Un film adattissimo ad avvicinare i cuccioli d’uomo al mondo della natura, ma dedicato soprattutto a genitori ipertesi e iscritti al Moige. Quarant’anni fa la Disney produceva serie di documentari che grazie alla magia del montaggio trasformavano gli animali in personaggi di un cartone animato, antropomorfizzandone i comportamenti. I film de La natura e le sue meraviglie erano evidenti mistificazioni, manipolazioni, fictionalizzazioni della realtà che si può scoprire in giro per il mondo.

Oggi la Disney rispolvera l’idea di diventare una major documentaristica, proponendo Earth come avanguardia di un ricco piatto di documentari che presto arriveranno nelle sale cinematografiche e (soprattutto) sui televisori LCD in alta definizione per l’home video. Prodotti per tutta la famiglia, con un bollino verde che potrebbe ricordare la sagoma di un topo, in modo da garantire (quasi) l’assoluta tranquillità dei genitori che non dovranno trovarsi a spiegare ai figli perché il leone mangia la gazzella o come funziona la catena alimentare che governa la natura. L’intento didattico si fonde con la volontà di stupire e colpire con immagini di grande effetto visivo o di tenerezza estrema (tutti gli animali hanno cuccioli goffi e coccolosi che strappano un sorriso). Peccato che la voce over, uno monotono Paolo Bonolis, voglia raccontare la natura quasi fosse un divulgatore scientifico in stile Piero Angela, ma non riesca a cogliere l’occasione affabulatoria che invece Fiorello aveva saputo sfruttare con La marcia dei pinguini.

Più in profondità ci sarebbe da proporre una serie infinita di questioni legate all’etica del documentario, quasi si potesse paragonare Earth per assurdo (con prospettiva diametralmente ribaltata) ai Mondo Movie di Jacopetti. Mentre gli shockumentary mostravano solo il lato peggiore della realtà che veniva documentata, esaltando la violenza della natura e dell’ecosistema, in questo caso la realtà viene filtrata offrendo un punto di vista, non falso, ma ovviamente edulcorato. Non certo un progetto deprecabile, anzi, ma da un documentario bisognerebbe pretendere qualcosa in più che belle immagini mozzafiato.

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