hideout

cultura dell'immagine e della parola

Variazioni sul tema del vampiro

Variazioni sul tema del vampiro

Le leggende che vengono narrate dal secoli sulla figura del vampiro sono immancabilmente intrise si fascino e seduzione. Il non morto, a differenza della prevalenza delle figure della mitologia horror, è in grado di suscitare forti pulsioni sessuali sebbene nella loro carne non scorra più sangue. La tradizione vuole inoltre che il vampiro abbia una regola a cui non possa prescindere; non può introdursi in un luogo privato senza esserne invitato, pena atroci sofferenze. Di qui la necessità di sedurre la propria vittima e di essere invitato nella sua alcova per consumare l’atto sessuale (dopotutto anche il morso è una forma di penetrazione).

Lasciami entrare rielabora la figura tradizionale del vampiro applicando due significative variazioni sul tema classico, l’ambientazione moderna in una città della Svezia ammantata di neve e il fatto che i due protagonisti non abbiano ancora raggiunto l’età per conoscere le proprie pulsioni sessuali, elemento che trasforma un acerbo rapporto in uno scambio profondo di psicologie che riescono comunque a parlarsi nonostante le profonde diversità.
Oskar è un ragazzino timido e ansioso che sopporta le angherie dei bulletti della scuola covando una rabbia che non riesce a fare esplodere. La sua solitudine si spezza quando incontra Eli, una coetanea dalle strane abitudini, che esce di casa solo di notte e non patisce il freddo dell’inverno svedese. Tra i due ragazzi nasce una profonda amicizia che presto sconfina nei primi turbamenti emotivi. Eli nasconde però un segreto che la costringe a non rimanere mai ferma nella stessa città. Gradualmente Oskar comprende che c’è qualcosa di diverso in Eli e che lei deve necessariamente uccidere per nutrirsi. Non c’è malvagità nelle sue azioni, solo il bisogno di sopravvivere.

Dal loro rapporto Oskar troverà la forza per ribellarsi ai suoi aguzzini mentre Eli conoscerà il suo lato più umano. Tomas Alfredson ha tratto un film delicato ma potente dal romanzo omonimo di John Ajvide Lindqvist, che nel 2005 fu un bestseller internazionale, definito all’altezza del miglior Stephen King dall’Independent on Sunday, ma di kinghiano (se si esclude la giovane età dei due protagonisti) c’è ben poco. Le scene di violenza si contano sulla punta delle dita di una mano, a voler esagerare, ma colpiscono per il loro rigore formale e la loro convolgente efficacia.

Curiosità
Lasciami entrare ha vinto il premio del pubblico al Tribeca Film Festival di New York ed è stato presentato in Italia al Torino Film Festival.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»