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cultura dell'immagine e della parola

Parola d’ordine:
xXx

Si può parlare ancora di generi (letterari, musicali, cinematografici)? Le etichette tradizionali (horror, comico, drammatico…) hanno ancora senso? E, soprattutto, la pubblicità può essere classificata tramite questi schemi?

Se si parte dal presupposto che i mezzi e i linguaggi si influenzano continuamente a vicenda e che un commercial prende in prestito numerosi elementi dalla letteratura, dal cinema e dalla televisione, allora si può rispondere affermativamente. Il genere narrativo di uno spot può quindi essere quello di una spy story, una fiaba per bambini o, più solitamente, quella di un “racconto per tutti”.

Certo, bisogna comunque tenere conto del fatto che qui si parla di contaminazione di forme, mezzi, ma soprattutto di generi. Ecco, dunque, l’esempio dello spot che diventa videoclip musicale (o viceversa) e, più recentemente, quello di un video fatto di spezzoni “hard” che si tramuta nello spiritoso trailer di un evento aziendale.

È stata questa la scelta di Diesel, che, lo scorso 11 ottobre, in occasione dei suoi trent’anni, ha deciso di festeggiare in 17 diverse città con il mega party “xXx”, facendo ballare e divertire persone da ogni parte del mondo.

Il promo virale, in stile anni ’70, presenta chiare scene di sesso, alle quali sono stati sovrapposti alcuni “cartoni animati”, che ne hanno completamente trasformato il significato. La classica posizione “da dietro” diventa così un’entusiasmante corsa a cavallo o un’eccitante partita a flipper, il petting spinto si tramuta in una telefonata e nel movimento convulso di due maracas.

Idee che modificano il genere e che reinventano uno schema per proporne uno nuovo, suggerendo che al di là di ciò che vediamo e che classifichiamo attraverso rigidi schemi, può essere rivisitato, dando vita a significati sempre originali.
Un modo inedito e divertente di attrarre il pubblico in maniera “soft”, mettendo in pratica la sottile arte della seduzione, o meglio, quella della suggestione.

Curiosità
Esiste un’artista spagnola, Paloma Blanco, che già da tempo ha realizzato opere simili a quelle proposte dal commercial e che, già nel 2007, è stata inclusa nella shortlist del Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes. È molto probabile che proprio tale artista sia stata la fonte d’ispirazione per il video prodotto dalla Diesel.

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