La maratona dei corti animati è senza dubbio uno degli eventi più attesi del Milano Film Festival. Nonostante ciò quest’anno è stata proiettata durante un inaspettato lunedì notte e, per la distrazione, sono stati in molti a mancare al grande appuntamento. Un vero peccato, perché le oltre tre ore di spettacolo hanno regalato al pubblico momenti di intenso piacere. Racconti divertenti, messaggi profondi, voli pindarici, elucubrazioni e appagamento di rapide voglie. Un caleidoscopio di storie e di immagini che hanno mostrato il variegatissimo mondo dell’animazione, capace di esprimersi al meglio attraverso il 3D, la plastilina, i colori metallici e sgargianti, come con il semplice disegno piatto e in bianco e nero.

Lo spettacolo è iniziato con più di mezzora di ritardo, ma Procrastination ha subito ben disposto gli spettatori grazie all’affascinante rappresentazione dei mille modi di perdere tempo. L’atmosfera si è poi scaldata quando sul grande schermo è apparso il gatto di Simon Tofield. Questo nome, che probabilmente non dirà molto ai più, è quello del disegnatore di uno dei più diffusi videoclip di youtube rilanciato da facebook. Tofield è stato l’unico tra gli autori a partecipare alla rassegna con due lavori: Cat-Man-Do e Let me in.

La serata si è contraddistinta per l’ottima e accurata selezione dei corti di grande qualità tecnica e artistica. Peccato che tra i 29 corti nemmeno uno sia italiano. Siamo davvero così mediocri o è l’esterofilia a metterci lo zampino?
Purtroppo a rovinare l’atmosfera da grande festival ci si è messo il dilettantismo ostentato e quasi irritante degli inadatti presentatori.

La temperatura invernale di questi ultimi giorni non ha dissuaso i temerari che armati di giacche, sciarpe e un bicchiere di vino rosso hanno resistito stoicamente al freddo del parco Sempione. Del resto, trattandosi di una produzione di esterni (e ricordiamoci la loro proverbiale sfortuna con il meteo) erano tutti già soddisfatti che non piovesse!

A cura di Silvia Poli
festival :: No tags