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Tutto in una grotta

Tutto in una grotta

Passato senza troppo clamore alle veneziane “Giornate degli autori” di due anni fa, viene finalmente recuperato per le sale questo interessante film spagnolo.
Un’insolita ambientazione per un thriller: uno sperduto villaggio di montagna, abitato da una piccola comunità, un mondo marginale, isolato, destinato a scomparire. I tentativi di salvaguardarlo, incentivando il turismo, da parte di alcuni illusi abitanti risultano patetici, dato che l’afflusso di forestieri snaturerebbe lo stile di vita semplice. Molto forte il tema della perdita della civiltà rurale, destinata a essere cancellata dalla modernità. Una discesa nella mediocrità e nella crudeltà dell’animo umano, dentro la forza contagiosa della violenza.

Il regista dunque non fa un’elegia di quel mondo antico, ma sfrutta lo spazio delimitato del villaggio insieme alla cornice temporale di una notte per creare un racconto incalzante, ricco di suspance sulla decadenza dell’animo umano. I personaggi del paese sono ingenui, umili, folcloristici ma, alcuni di loro sono anche disonesti, come il poliziotto. La corruzione è portata dall’esterno, dagli stranieri e dalla loro ricchezza che fa gola agli autoctoni. Per questo al poliziotto viene spontaneo approfittare della situazione
Il film non da mai un giudizio etico sui personaggi, sfuggendo al facile manicheismo, nonostante molti di questi compiano atti condannabili. I protagonisti si trovano, loro malgrado, in situazioni inaspettate ed estreme, dalle quale cercano di uscire in modo istintivo. L’osservanza delle regole è l’ultima delle loro preoccupazioni. L’occasione e le circostanze fanno l’uomo ladro, o delinquente. Qualcosa che ricorda i teoremi morali di Hitchcock, che qui viene richiamato anche nelle modalità di messa in scena della suspance; una complicità tra spettatore e l’assassino, che viene sfruttata nel film per mostrare più punti di vista (il film è suddiviso in sei capitoli), anche quello di un serial killer.

Una sceneggiatura magistrale, impeccabile, costruita a incastro con sei episodi tra loro concatenati, incentrati ciascuno su un protagonista del film. Forse un’unica incongruenza: sembra inverosimile che la grotta non fosse stata ancora scoperta, trovandosi apparentemente a non grande distanza dalla strada. Ma anche in questo caso, il regista fa tesoro della lezione del grande Hitchcock, che sacrificava volentieri la verosimiglianza in favore dei suoi giochi filmici.

Curiosità
Il film a vinto nel 2007 alcuni categorie del “Premios del Círculo de Escritores Cinematográficos”: miglior attore Carmelo Gómez e il premio rivelazione al regista Jorge Sánchez-Cabezudo.

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