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Rocco Tanica: Quasi (meglio del) TG


Sentite questa: «Roma, maxi retata tra i trafficanti di coca che rifornivano il mondo dello spettacolo. “Dimostrerò che sono pulito”, la dichiarazione a caldo di Topo Gigio». Oppure: «New York, alla maratona niente iPod perché è considerato doping. Un corridore è risultato positivo ai Dik Dik». Ma anche questa: «Chiazza di petrolio sul Mar Nero. Meno male, non si vede» Battute, freddure d’attualità lette con tono professionale dall’anchorman Rocco Tanica, impeccabile dietro la scrivania. Vi siete appena sintonizzati su FX, canale 113 di Sky, per la nuova puntata di Quasi TG – L’assurdità della realtà: uno sguardo ironico e surreale ai fatti del giorno, stravolti nel senso eppure presentati nel pieno rispetto delle regole formali, con tanto di cadenza alla Badaloni e stacco in camera alla Lilli Gruber. Un programma leggero, ma capace lo stesso di turbarci un po’. È lampante che in questi cinque minuti di trasmissione si vuole strappare un sorriso, dare una lettura strampalata degli eventi, far divertire attraverso un distacco emotivo e un cinismo che stemperano la seriosità dei “veri” telegiornali. Ma, in fondo, chi ci assicura che come fonte di informazione i Tiggì istituzionali siano meglio?

Sono tempi duri. Tempi di studioapertismo imperante, tempi in cui i servizi sui calendari della velina di turno passano appena dopo quelli riguardanti stragi o cataclismi. Tempi di attenzione morbosa nei confronti degli autori di delitti, portati sullo schermo con lo stesso spirito con cui si offrono allo spettatore la cronaca in tempo reale dell’ennesimo anniversario di Lady Diana, le news sui vari orsetti Knut e le rubriche di moda. Una boccata d’aria fresca, a dire il vero, ci voleva. Soprattutto da quando Striscia la Notizia ha smesso di essere un Tg satirico e Le Iene sono diventate una cosa seria. La visione del mondo offerta dal Quasi TG, con i suoi inviati bislacchi (tra i quali è ricomparso Sergio Volpini, il fu Ottusangolo dei primi Grandi Fratelli), appare a conti fatti più onesta, diretta, trasparente, “user-friendly” nei confronti del telespettatore rispetto a quella proposta dai professionisti dell’informazione, paludati depositari della verità dei fatti. Hai cambiato canale dal TG2 a FX perché ti vuoi divertire? E noi divertimento ti diamo. Al contrario di tanta seriosità e di sofferta onniscienza fatta trasparire da organi di informazione ufficiali che in verità offrono sempre una porzione dei fatti, annacquati in brodo di gossip (basti considerare il TGCOM) o limati a seconda del committente di turno. Il Quasi TG, in fondo, giocandosi la carta della manifesta demenzialità non fa altro che proporsi come una fonte di informazione non autorevole ma quantomeno “pulita”. Sarà per questo che per poterne fruire bisogna pagare.

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