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cultura dell'immagine e della parola

Nella tana del Pornalaio – V puntata

Nella puntata precedente: L’edicolante Joe ci ha spiegato perché i frequentatori della sezione porno sono persone distinte e cordiali. Le ore, intanto, passano.

Io non ho fatto il militare. Per la prima volta mi rendo conto di come questo possa anche rappresentare uno svantaggio: i turni di guardia non li digerisco.
Joe compila qualche scartoffia, il ritmo degli ingressi si dirada inesorabilmente. Alle tre meno un quarto, il freddo autunnale e la noia minacciano seriamente di farmi scivolare dalla sonnolenza all’ibernazione. Mi viene offerta una tazza di caffé caldo, spillata da una provvidenziale thermos di metallo. «L’ho fatta costruire dal mio fabbro di fiducia – mi segnala con una punta d’orgoglio -, d’inverno ci tengo il tè bollente e d’estate l’acqua ghiacciata. Se vuoi posso accendere la stufetta elettrica, anche se non mi sembra sia la stagione».
Dando sfoggio di dignità estrema, rifiuto l’offerta. Domando come si riesca a superare la monotonia delle ore che precedono l’alba. «Io leggo tantissimo. Fumetti, libri fantasy… certo, non posso dedicarmi ai trattati di filosofia, visto che vengo interrotto in continuazione. Comunque dopo le due la nottata è in discesa. Poi alle cinque arrivano i giornali e l’ultima ora vola, visto che si lavora anche fisicamente. Comunque se ti annoi qui ci sono parecchi diversivi». Sfila dal bancone una Settimana Enigmistica e nel giro di venti minuti ci areniamo sull’ultima definizione di un cruciverba (Bartezzaghi). Il tempo, intanto, passa.

Alle quattro trovo una strategia obliqua per arrivare a toccare un nodo che mi interessa molto:
«Joe, quali sono i generi che vendono di più?»
«Trans su tutti, poi il Gay perché chi lo compra non bada a spese. E anche l’Old tira parecchio»
«Cioè tanta gente ti chiede di vedere delle vecchie che scopano? Ma è orrido! Io chiederei delle belle ragazze»
«Come puoi giudicare? Tu sei un consumatore di pornografia?»
Prontamente, ribalto la domanda: «Io no. E tu?»
«Per interesse professionale ne devo guardare tantissima. Devo controllare i Dvd difettosi e i titoli più venduti per scegliere gli ordini da fare il mese successivo»
Decido che è il momento di arrivare al punto: «Il consumo massiccio di pornografia ha influenzato il tuo rapporto con le donne?».
La risposta che ottengo, che per motivi di spazio e di privacy non riporterò per intero ma che in sintesi si fonda su una certa insensibilità nei confronti dell’affettività femminile in favore di un approccio più “ginnico“ alla vita di coppia, è l’ennesima dimostrazione di quanto Darwin ci avesse visto meglio rispetto a Lamarck.
Diversamente da quanto sostenuto dal naturalista francese, infatti, non è “l’uso che sviluppa l’organo”. Nella fattispecie, Joe non ha sviluppato una visione prettamente materialista della donna a causa del costante e continuativo consumo di pornografia.
Al contrario (come d’altra parte sosteneva sir Charles), la selezione naturale ha fatto sì che un individuo assolutamente gelido come Joe trovasse in questa edicola il suo habitat naturale e decidesse di insidiarvisi stabilmente a fini lavorativi.

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