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La festa per i 60 anni del Festival di Locarno

Grande attesa sulle rive del Lago Maggiore per la 60ma edizione del Festival internazionale del film di Locarno. Nonostante l’età, il festival ticinese si propone come un evento giovane, aperto a cinematografie e a registi emergenti, provenienti da oltre 30 paesi. A partire dal 1° di Agosto, la cittadina svizzera, intorno all’incantevole scenario di Piazza Grande, diventerà la capitale europea del nuovo cinema, con una particolare predilezione per le opere dell’estremo oriente e del nord America, come ha confermato il direttore artistico Frédéric Maire. La giuria internazionale, fra cui alcune vecchie conoscenze del Festival di Locarno come l’italiano Saverio Costanzo e il tedesco Romuald Karmakar, dovranno selezionare il film che vincerà l’ambito Pardo d’Oro fra 19 titoli, di cui ben 7 sono le opere prime e 4 le opere seconde. In competizione per l’Italia Claudio Del Punta con Haiti Chérie, e la coproduzione italo-svizzera di Fulvio Bernasconi, Fuori dalle Corde.

Il Pardo d’Onore sarà consegnato al regista taiwanese Hou Hsiao-hsien, che giunse per la prima volta a Locarno nel 1985 con il film Un’estate dal nonno, per tornare l’anno successivo con Un tempo per vivere, uno per morire e nel 1993 con Il maestro di marionette. Il giorno 7 di Agosto, il premio sarà consegnato in Piazza Grande in occasione della proiezione dell’ultimo film di Hou Hsiao-hsien, Le Voyage du ballone rouge.

Come ogni anno numerose le grandi anteprime della Piazza Grande, fra cui spiccano Death at a Funeral di Frank Oz, Son of Rambow di Garth Jennings e Planet Terror di Robert Rodriguez, seconda parte del progetto Grindhouse realizzato con Quentin Tarantino.

Grande interesse anche sulle due retrospettive proposte per l’edizione del sessantesimo anno del Festival. Piera Detassis presenta Signore & Signore, una selezione di 19 film, girati dal 1941 sino ad oggi in omaggio alle meravigliose attrici che hanno dato anima e corpo al cinema italiano. Il Festival del film di Locarno celebra invece la sua storia con la retrospettiva Back in Locarno che si propone di confrontare i cineasti di ieri, quando erano giovani e sconosciuti, con i personaggi che sono diventati oggi, anche grazie a loro passaggio da Locarno. Secondo il «Con questa retrospettiva desideriamo confermare la tradizione di scambio del Festival di Locarno, stimolando l’incontro e il confronto tra gli autori a noi cari, il pubblico e i film che hanno fatto la storia della manifestazione» sono state le parole del Direttore artistico Frédéric Maire.

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