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I robot funzionano

I robot funzionano

Il cinema di Michael Bay è da sempre un inno alla robotica. Dal Will Smith di Bad Boys (id., 1995) al Nicholas Cage di The Rock (id., 1996), dal Bruce Willis di Armageddon (id., 1998) al Ben Affleck di Pearl Harbor (id., 2001), tutti i protagonisti dei suoi film sono delle rigide maschere di un meccanismo atto alla spettacolarizzazione. Con Transformers, il regista di Los Angeles arriva all’apice di questo suo percorso cinematografico, sostituendo una volta per tutte i volti in carne e ossa con i bulloni verniciati di una Chevrolet Camaro del 1974.

Il resto è tutto quanto ci si possa aspettare da un film di Bay: esplosioni, azione e salvataggi. Con una differenza rispetto al passato, dovuta al cambio di produzione. A Jerry Bruckheimer (che con Bay ha già realizzato cinque film e sta producendo il prossimo, Prince of Persia, previsto per il 2009) è subentrato Steven Spielberg, con il risultato di un paio di morti violente in meno e qualche riferimento familiare in più. Sorprendentemente proprio la famiglia di Sam Witwicky, il ragazzino salvamondo, è uno degli elementi più riusciti del film, un’ironica presa in giro della classe media americana, ripresa anche durante i titoli di coda. Comunque nulla di nuovo a eccezione degli effetti speciali, ormai però a livelli talmente elevati da non stupire nemmeno più. Malgrado questo alla fine Transformers funziona. Sarà per i ricordi legati ai robottoni anni Ottanta che fanno abbassare le pretese razionali, sarà per la narrazione talmente lineare da scorrere veloce e indolore, sarà perchè John Turturro funziona sempre in ogni ruolo e le goccioline di sudore sul corpo di Megan Fox fanno difficilmente distogliere lo sguardo, ma Transformers funziona.

Forse nel finale la voglia di mostrare quanto gli effetti siano speciali finisce con il rendere le scene più un susseguirsi di fuochi artificiali che altro, e distinguere i bulloni di Optimus Prime da quelli di Megatron non è per niente semplice. Ma questo è il cinema robotico di Michael Bay: prendere o lasciare.

Curiosità
Già nel 1986 venne realizzato un film sui Transformers, a disegni animati. Michael Bay ha riutilizzato le stesse voci di allora, tranne quella di Megatron, considerata ormai troppo anziana e sostituita da Hugo Weaving. Nel film del 1986 la voce di Unicron, non presente in questa versione, era data addirittura da Orson Welles.

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