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cultura dell'immagine e della parola

– Martini… – Presente! …?

– Martini… – Presente! …?

Il fatto che Giovanni Martini non esista non pregiudica una lettura attenta di questo libro. Ma ancora non ne sono venuto a capo; l’ho letto, e poi riletto nuovamente, in cerca di una conferma dei miei giudizi, o di giudizi meno vacillanti… ma ancora non ne sono venuto a capo. Si tratta di racconti brevi che presentano scene di vita che si muovono tra l’icasticità di un realismo terra-terra e il misticismo di un significato che trascende la mera apparenza. I personaggi sono presenze delicate, mai svaporate, che recano in sé tutte le sfumature di un’intera biografia. Sembra proprio che questo libricino nasconda qualcosa. Non si tratta di né fantasmi ridotti ad aleggiare sul mondo privi di destino, né di memorie sbiadite di questo presente perpetuo in cui siamo costretti a vivere. Sono presenze fisse, immanenti, che l’autore ci mette sotto gli occhi per farle restare.

Ma ancora non sono riuscito a far convergere le sensazioni disperse che la lettura mi ha provocato. Mi viene il presentimento di aver già letto qualcosa del genere. Tempo fa avevo recensito un bel libro di Massimiliano Governi, Parassiti. E in un batter d’occhio mi si accende dentro la convinzione che questa sia la sua scrittura, che sia lui a celarsi tra le righe sotto mentite spoglie. E a ripensarci bene, qui come lì si trattava di short stories, e – rullo di tamburi – qui come lì i raccontini erano 8. Saranno coincidenze? Beh, non voglio spingermi oltre, perché a cercar corrispondenze si può riuscire a trovare relazione tra una mosca e un’aquila, così come tra Martini e Salinger…
Perciò, spinto dalla curiosità, mi sono precipitato sul blog personale di Governi, memore del fatto che Martini era già stato citato ed elogiato. Da non crederci! Come per magia sembrava che tutti i miei sospetti fossero stati digitalizzati su quelle pagine. E come se non bastasse, presentati con tanto di prove materiali.
Bene, ora non voglio dilungarmi troppo, e se vi siete incuriositi vi consiglio di andare a visitare le pagine personali dell’uno e dell’altro. Questo è di sicuro un buon libro, forse di quelli che restano, ma c’è da preoccuparsi che la sua presenza sia tenuta in vita più dalla querelle che dal valore letterario.

L’autore
Giovanni Martini non è il suo vero nome. Un alone di mistero avvolge lo scrittore. Si dice che La nostra presenza, suo primo e unico libro, abbia avuto una gestazione durata vent’anni. Egli vincola l’editore, col quale comunica solo tramite posta elettronica, al riserbo assoluto della sua identità. La sua presenza si manifesta quotidianamente attraverso le pagine del blog Ilfuoconarrativo. Quello di Massimiliano Governi è Pescibanana.

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