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cultura dell'immagine e della parola

Granarolo approccia il Guerrilla Marketing

Cliente: Granarolo
Agenzia creativa: Ogilvy
Casa di produzione: Filmaster
Centro media: Isobar communications
Agenzia di Guerrilla Marketing: G-com

Avete mai sentito parlare di Guerrilla Marketing? In effetti, per chi non è abituato ad occuparsi di pubblicità e comunicazione è difficile sapere cos’è. Ma vi sarà di certo capitato di ricevere quelle mail che racchiudono i migliori lavori condotti proprio dagli esperti in questo campo. Suonerà strano, ma il marketing di battaglia è un metodo molto economico per creare stupore ed interesse nei confronti della marca. Spesso sono azioni locali, che nascono e muoiono all’interno della città. Gli atti di battaglia possono essere i più diversi: dalle scritte sui muri, alle false conversazioni; da fondi di bicchieri marchiati, alle scale della metropolitana. Essi agiscono nel momento in cui noi consumatori abbassiamo le nostre difese contro l’advertising. Ben diversa è, infatti, la nostra disposizione quando siamo di fronte al televisore o alla radio, rispetto a quando stiamo passeggiando per la strada. L’altro aspetto è che queste campagne sono incredibilmente innovative e non convenzionali.

Così, capita che anche un’azienda tradizionale come Granarolo si rivolga agli esperti di settore per promuovere il suo latte “Più giorni” e, non contenta di promuoverlo in televisione, passi anch’essa all’attacco urbano.
Il Guerrilla Marketing, dunque, si sforza di individuare i modi più inconsueti per suscitare curiosità e catturare l’attenzione dei clienti potenziali. Quindi, deve dare nell’occhio. Nel caso Granarolo, ad esempio, sarebbe facile ricondurre l’idea del latte a quella della mucca (ricordate la vecchia Lola?), ad un liquido bianco o alla purezza e dolcezza di un bambino. Qui, invece, si è scelto diversamente: messe da parte tutte le idee più banali si è pensato di focalizzarsi su un solo concetto: “dura più a lungo”. Per questo sono state fabbricate sedicimila fedi nuziali al cui interno è stato marchiato l’indirizzo del sito internet dedicato e a cui è legato un foglietto contenente il claim della campagna: “Scegli le cose che durano di più”.

Campagna urbana e spot, quindi, sono perfettamente coerenti tra loro e funzionano all’unisono; l’una richiama l’altra con una logica perfetta. Il commercial ripropone una classica situazione: lui, lei e l’altra, dove il pomo della discordia è proprio il latte. Ma grazie al nuovo prodotto Granarolo “Più giorni” sarà difficile trovare ancora sulla porta la bionda vicina un po’ svampita. La fede nuziale riporta, quindi, ai valori tradizionali del matrimonio e alla fedeltà: in questo caso anche al latte. Un’azione mirata, dunque, a porre maggior attenzione sul sito e sullo spot, un modo economico, ma estremamente efficace, per farsi notare ed emergere dal magma indistinto delle pubblicità tradizionali.
Come spesso sostengo, la creatività paga e non c’è bisogno né di budget esorbitanti, né di location esotiche. Bisogna solo usare la testa e far sentire il consumatore parte del processo pubblicitario, avvicinandolo al prodotto in modo inusuale, scatenando la sua fantasia e la sua intelligenza. Speriamo di vedere più esempi di questo tipo, in modo da poter dire che finalmente la pubblicità si è evoluta e crescendo sia diventata meno invasiva e più divertente.

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