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cultura dell'immagine e della parola

Uno che ne sa

Uno che ne sa

Con questo nuovo titolo, la collana Stile Libero di Einaudi prosegue nel proporre autori dichiaratamente politically scorrect: Elmore Leonard e Joe R. Lansdale su tutti, ma anche Loriano Macchiavelli, tra gli italiani.

Anno Domini 1962. L’atmosfera è quella dell’America polverosa e on the road di Jack Kerouac e John Fante. L’America dura e corrosa di appartamenti squallidi, night club, quartieri violenti e malavitosi. Si percepisce l’amara autenticità di questa storia composta dall’interno del mondo che vuole raccontare. Habitat di Ernie Stark è un sobborgo di Los Angeles dall’allegorico nome di Oceanview: cittadina a due facce a cui non importa nascondere il marcio che ad ogni livello la caratterizza in abbondanza. Protagonisti del romanzo sono spacciatori, tossici, prostitute, magnaccia, sicari, poliziotti. La giungla urbana è l’amato paradiso, in cui una venefica spinta all’illegalità sembra emanare fin dai tombini. Non c’è chi è migliore di altri: solo il caso ha voluto sistemarli da un lato o dall’altro della barricata. Bunker li ritrae con un’attenzione che nulla prescinde. Un solo e semplice atteggiamento di entusiasmo viene proposto al lettore di fronte alle loro acrobazie: Bunker, che ha sceneggiato e recitato in film quali Le Iene (Reservoir dogs, Quentin Tarantino, 1992) – in cui dava il volto a Mr. Blue- e Heat – La sfida (id., Michael Mann, 1995), inquadra nei suoi saettanti capitoletti scene magistrali di litigi, omicidi, inseguimenti, pestaggi, arresti, interrogatori. Gli ingredienti richiesti dal genere ci sono tutti e nelle giuste dosi. E anche la loro “pronuncia” è chiara e senza interpretazioni.

Bunker dà ampio respiro a uno stile stringato e denso, in cui ogni frase corrisponde fisicamente a un’azione, donando alla narrazione una vertiginosa dinamicità.
Uno stile che aderisce perfettamente alle figure che il romanzo riesce a esprimere: gentaglia e postacci che difficilmente possono lasciare indifferenti; inseriti ad hoc in un intreccio lucidissimo che non perde mai mordente.
Bunker, in questo che è stato il suo primo romanzo, dà voce (una voce amica) a personalità frantumate, vecchie glorie e amori, personali forse, che non possono che attrarre per la loro essenza così diretta, potente… e sbagliata.

L’autore
Edward Bunker nasce a Los Angeles nel 1933, figlio di un direttore di scena alcolista e di una ballerina di fila. Trascorre un’infanzia tra riformatori e scuole di correzione. Spacciatore, ladro d’auto, truffatore e soprattutto rapinatore, si fa più di diciotto anni dietro le sbarre. Uscito definitivamente di prigione nel 1975, dopo che nel 1973 era stato pubblicato il suo primo libro, Come una bestia feroce (Einaudi, 2001). Dustin Hoffmann lo ingaggia come consulente per il film Sorvegliato Speciale (Lock up, John Flynn, 1989). Da allora comincia a lavorare per il mondo del cinema come sceneggiatore e consulente. E’ morto nell’estate del 2005.

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