Un anno non è uno scherzo, ma lo sembra.
Le cose non cambiano, le persone forse un po’ di più: alcuni rimpiangono il momento in cui potevano godere nel vedere, nel vedere il cinema, nel vedere lo stupore delle immagini, nel vederci dentro.
Alcuni scoprono con meraviglia che il cinema li sa commuovere ancora moltissimo. Alcuni sentono di aver ricevuto un dono: i tuoi ultimi cinque anni di vita sono stati i primi cinque anni della loro vita di adulti. Cinque anni fatti di stupore, di una voglia di vedere che, guarda, non si è ancora esaurita. E anzi, deve contagiare anche chi si sente stanco.
Essere una guida spirituale non deve essere uno scherzo, ma leggerti e sentirti ancora è molto semplice.

Francesca Bertazzoni

Ci sono immagini che rimangono impresse nella memoria, così vivide da non poter essere cancellate dal tempo. Sono immagini-cicatrice, che marchiano chissà quale ricordo o emozione e non hanno bisogno di una pellicola per essere riviste. Esse sono.
Allo stesso modo ci sono parole che non si dimenticano e persone che rivivono nel ricordo di un dettaglio. Così è trascorso un anno, ma tu non appartieni al passato. Troppe sono le immagini su cui ci hai aperto gli occhi, troppe – e troppo accessibili – sono le parole che ci hanno commossi, irritati, comunque indotti a riflettere. Resti nel presente delle emozioni.

Fabia Abati

Lo so che è difficile da dove ti trovi farmi una telefonata, ma non ti preoccupare, anche se sono suscettibile prometto che questa volta non me la prendo! La tesi che mi hai aiutato a preparare ha funzionato alla grande e alla fine sono dottorino anche io. Seguendo i tuoi consigli, sono riuscito a mettere su una specie di cineforum alla tua maniera, c’è l’applausometro e per ora nessuno si lamenta, anzi, qualcuno lo definisce un piccolo successo. Ciò che sei, continua ad essere. Ed è bello. Scusa se ti ripeto ancora grazie, ma è più forte di me. Un abbraccio forte.

Giuseppe Carrieri

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