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Fantasmagorico flop

Fantasmagorico flop

La fortunata usanza di trarre dei film da eroi dei fumetti (graphic novels o comics) non ha prodotto in questo caso un risultato all’altezza di precedenti quali i due Spiderman o la trilogia degli X-Men; il film in questione infatti sconta una trama prevedibile, ma soprattutto una trattazione degli eventi non sempre in grado di rendere la drammaticità adatta alla situazione. Nonostante la grinta e l’ironia di Nicholas Cage, che per l’occasione sfoggia un fisico spaventosamente tonico, Ghost rider sconta l’assenza di punti critici proppiani, in grado di rompere con efficacia la situazione di stallo. La trama risulta pertanto prevedibile e priva di veri momenti di interesse, e persino gli scontri con i poco temibili nemici vengono liquidati con poche e spesso ridicole scene.

La sensazione costante è che il ritmo corra accelerato verso un finale che possiamo intuire già nei primi minuti del film, come se il regista avesse fretta di liberarsi di un prodotto poco convincente persino per lui; il cast non è poi dei migliori, fatto salvo per il già citato Cage, in grado di sostenere da solo le scene cruciali del film. E se anche lo scheletrico Ghost rider avesse lo stesso carisma dell’attore premio Oscar, allora si potrebbe parlare di un film che per buona parte della sua durata garantisce divertimento e buon ritmo; invece proprio le azioni del tragico eroe si caricano di involontaria comicità, accentuata da un doppiaggio che in versione italiana dona al diabolico cavaliere la stessa spietatezza di Calimero.

Il ruolo di Mefistofele, interpretato da Peter Fonda, relega l’attore a pochi cammei senza dubbio pregiati, ma insufficienti a riscattare i troppi momenti di stasi; la bella Eva Mendes, invece, non sembra offrire granché oltre alle sue innegabili grazie. Anche la resa grafica paga la pretesa di realismo con l’incapacità di ottenere una completa e totale sospensione dell’incredulità da parte dello spettatore, intrappolato dalla scelta tra una finzione mal riuscita o una realtà poco convincente. La nota veramente positiva è la scelta, moralmente d’obbligo, della colonna sonora per i titoli di coda, affidata alla magnifica Ghost rider in the sky di Johnny Cash, per quanto in una versione rivisitata.

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