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cultura dell'immagine e della parola

Bergamo Film Meeting 2007

Arrivato all’importante traguardo della XXV edizione, ritorna Bergamo Film Meeting (10-18 marzo), ricchissimo – anche quest’anno – di proposte eterogenee e attento nel conciliare i fermenti del nuovo (il concorso, la personale dedicata ad un autore mergente) con riscoperte, sguardi eccentrici e il cinema dei classici. Film conosciuti e da rivedere, film di culto e novità da scoprire: tutto il cinema possibile e anche un po’ di quello immaginabile. Ecco alcune suggestioni del composito programma.

Mostra – Concorso
La Mostra – Concorso, che in questi 25 anni si è rivelata il luogo ideale per il lancio di nuovi talenti provenienti da tutto il mondo – proporrà 8 film di recente produzione, di autori non ancora noti, di giovani registi, di cinematografie appartate. Il pubblico del festival attribuirà i premi di Bergamo Film Meeting ai tre migliori film. Diverse opere del nord Europa, tra i film già selezionati per il Concorso, realizzati da giovani autori alle prese con la loro prima o seconda regia. Segnaliamo fra gli altri l’opera prima dello svedese Magnus Hedberg Sista dagen (L’ultimo giorno), dramma psicologico che si concentra su due coppie, costrette dagli eventi a trascorre tre lunghe giornate nella stessa casa di campagna. La convivenza forzata mette allo scoperto le debolezze dei rapporti di coppia. Tensioni, gelosie, rivelazioni improvvise, paure si susseguono in un crescendo di deflagrante violenza. È invece alla sua opera seconda il belga Geoffrey Enthoven, che con la commedia Vidange Perdue (Vuoto a perdere) – vincitrice del primo premio al Festival di Manheim-Heidelberg – racconta l’ostinata lotta di un burbero ottantenne rimasto vedovo, deciso a difendere la propria vitalità e indipendenza contro una famiglia e una comunità che vorrebbero mandarlo in una casa di riposo. È infine una produzione italiana, quella del film I said so little (Ho parlato poco) della regista inglese Lydzia Englert, al suo primo lungometraggio. L’autrice racconta la vicenda intima di una giovane donna inglese che in seguito alla morte del marito decide di allontanarsi dal mondo e trasferirsi in una piccola cittadina dell’entroterra toscano. L’isolamento e il confronto con una cultura della quale conosce poco lingua e costumi la conducono nel difficile superamento del dolore e verso una nuova scoperta di sé.

Ricorda con rabbia: Cinema inglese dagli anni cinquanta a oggi
La protesta, l’indignazione, l’urlo percorrono il cinema inglese non solo nel suo più celebre periodo di rinnovamento ma, almeno, dagli anni trenta, dalla sperimentazione del documentarismo, fino a oggi – terzo millennio – quando solo in una delle cinematografie più disastrate d’Europa sembrano sopravvivere operai, disoccupati, homeless (ancora e sempre “arrabbiati”). Dai proverbiali anni cinquanta, con i primi cortometraggi di Anderson, Richardson e Reisz, ma anche con film di genere che affrontavano i temi più scottanti del dibattito pubblico, attraverso la parabola del free cinema fino alla decadenza del cinema nazionale e all’affermazione delle esplosive potenzialità della televisione, con i primi lavori di Loach e dei Monty Python. E ancora, nei decenni successivi – a partire dalla “Renaissance” dei primi anni ’80 – gli “urli” della working class e dei disadattati, più o meno rigorosi, più o meno alla moda, si susseguono (come testimoniano le pellicole di Frears, Jarman, Leigh, Boyle, Jordan, Boorman). La retrospettiva, che rende conto della ‘rabbia’, della sensibilità “di classe” che connota il cinema inglese, si compone di più di 20 titoli. In collaborazione con British Film Institute, Londra.

In più:
• Il mondo affettuoso di Jan Sveràk
• Due maestri della cinematografia polacca: Skolimovski e Zanussi
• Europe in shorts 12: Umorismo al femminile.
• Omaggio a Billy Wilder
• Gary Lucas sonorizza Der Golem
• Foto da galera

Bergamo Film Meeting è organizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema, Comune e Provincia di Bergamo, Regione Lombardia, Commissione Europea e il sostegno di Fondazione della Comunità Bergamasca, Credito Bergamasco, Fondazione ASM, Banca Popolare di Bergamo e L’Eco di Bergamo.

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