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cultura dell'immagine e della parola

Rammstein – Mann Gegen Mann

Gruppo: Rammstein
Canzone: Mann Gegen Mann
Album: Rosenrot
Regista: Jonas Akerlund
Anno: 2006

Omosexual hard rock

Uno spazio senza luogo, lo spazio della performance. Musicale e fisica.
Till Lindemann in perizoma di pelle nera e stivali con i tacchi a spillo, gli altri intorno a lui nudi.
Una scena come di arte contemporanea, dove la nudità è l’ultimo mezzo di comunicazione.

Wenn die Lust von hinten zieht
Mein Geschlecht schimpft mich
Verräter

(Quando il desiderio tira da dietro
Il mio sesso mi chiama
traditore
)

Una stanza infernale di rosso e nero, dove le chitarre e le voci pesanti si mischiano, dove la pelle bagnata di corpi maschili non deflagra: si contiene nell’inquadratura, si fa vedere, bicipite, pancia, coscia, torace, sedere, grasso, magrissimo, nero, pallido, bianco, abbronzato, culturista.
Un nugolo di nudità maschile, bagnata di pioggia, che si attorciglia su se stessa, tra desiderio, gioco e lotta, come i cavi degli strumenti che si avvolgono sul pavimento: c’è ordine e bellezza nel caos, c’è quasi estetismo e dolore, nulla che abbia a che fare con il sesso. Tutto ha a che fare con la guerra degli uomini contro gli uomini, contro se stessi, uomini sopra gli uomini, che non sanno se ammazzarsi o godere.

Mich interessiert kein Gleichgewicht
Mir scheint die Sonne ins Gesicht

(Non mi interessa l’equilibrio
Il sole splende nella mia faccia
)

Nudo e con i tacchi a spillo, diabolico folle, inquietante demonio, angelico, con gli occhi in fiamme, guarda al cielo (nero), mentre i suoi figli nudi gli tendono le mani. Una creatura sacra, del bene o del male non ha importanza.

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