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I cavalieri del drago

I cavalieri del drago

Dai la grande avventura è uno dei numerosi fumetti tratti dalla famosa serie di videogiochi di Dragon Quest, saga fantasy creata nel 1986 dalla Enix, il cui character design è stato curato da Akira Toryama – il papà di Dragon Ball – e arrivata ormai al suo ottavo capitolo uscito per Playstation 2. Questa lunga e fortunata serie è riuscita anche nel mondo del fumetto a rinnovarsi, dando vita a racconti avvincenti e di successo (perlomeno nel sol levante).

Graficamente Dai può sembrare un fumetto un po’ scialbo, almeno all’inizio, i disegni sono in effetti molto semplici. Koji Inada in effetti non brilla per originalità o espressività ma il suo stile sa farsi apprezzare col tempo. Il tratto ha il non trascurabile pregio di essere molto pulito, curato nei dettagli e molto grafico e sottile. I retini, le cinetiche, gli sfondi non influiscono affatto negativamente sull’insieme, l’eventualità di non comprendere qualcosa è praticamente inesistente. L’impostazione della tavola risulta quindi molto più sbilanciata sui toni chiari e i neri pieni sono molto poco presenti. Sebbene sintetico quindi, il segno con l’andare dei numeri acquista comunque una sua coerenza, dando un rimando molto piacevole.
Per quanto riguarda la storia le fasi sono alterne. Nei primi numeri si parte un po’ in sordina, la vicenda vede sì protagonista il piccolo Dai, ma il suo ruolo non è ancora ben definito. Questi capitoli iniziali servono più che altro a introdurre il mondo di Dragon Quest, nella cui impostazione di gioco i mostri vengono utilizzati (con varianti di capitolo in capitolo) per combattere a fianco dei personaggi, proprio come accade in questi primi frangenti. Subito dopo però la storia si concentra su Dai, con l’arrivo del suo mentore e di quello che diventerà il suo primo compagno. Nei volumi successivi Dai riuscirà a maturare e conoscerà vicende del passato che faranno luce sulla sua storia. I flashback sono sì numerosi ma di breve durata, atti più che altro a delucidare meglio sulle circostanze del presente piuttosto che ad immergere il lettore in ciò che è stato. Questo è dovuto al fatto che è durante il presente che questi ragazzini compiono il loro passaggio all’età adulta, a differenza di altri personaggi di contorno i cui momenti di gloria passata sono descritti con maggior risalto.

Con il lancio del cartone animato quattro anni fa fu tentata una ristampa purtroppo fallimentare visto che già nella sua forma prima le vendite non erano state eccezionali qui in Italia. Il forte coinvolgimento scatenato nelle sue battute finali non fu possibile nella serie animata, interrotta prima di entrare nel vivo della storia (il cartone aveva già avuto una prima trasmissione, ma su reti minori). Sebbene ormai chiusa, gli arretrati della serie sono tuttora disponibili presso il servizio omonimo della Star Comics
Pochi fumetti nipponici sono così vicini al concetto videoludico giapponese del fantasy, leggere Dai la grande avventura è un po’ come essere trascinati in un gioco di ruolo!

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