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cultura dell'immagine e della parola

Nascondiglio al Lido
Diario, 3 settembre

Tutti vogliono Clive Owen, anche solo per un autografo: la caccia è aperta!Se non somigliasse così tanto a Bobo Vieri, che da buon sampdoriano ultimamente non mi sta molto simpatico, Clive Owen potrebbe davvero ambire a rientrare nell’ambitissima lista dei miei attori preferiti. Considerando però che probabilmente toglieranno parte della penalizzazione alla Juventus e che l’Italia campione del mondo ha racimolato un pareggio in due incontri con Croazia e Lituania, in questo momento posso anche tralasciare il bel giuoco del pallone. Allora lo ammetto: Clive Owen è proprio bravo! In due anni è stato uno spezzacuori dal cuore spezzato (Closer), un amore clandestino costretto alla violenza (Sin City), un enigmatico rapinatore di banche (Inside man) e ora un inconsapevole salvatore del mondo (Children of men). Niente male per uno che, fino ai quarant’anni, era quasi sempre rimasto ai margini di Hollywood.

Ieri ho parlato bene di Ethan Hawke, oggi di Clive Owen. Per fortuna domani al Lido ci sarà Rachel Weisz, altrimenti potrei iniziare a dubitare dei miei orientamenti sessuali. O forse è perchè, dopo quattro ore di sonno, sono reduce da tre film consecutivi. Ma questa è la vita al Lido, prendere o lasciare. E, d’altra parte, la festa di Liberazione in centro è finita.

P.S. Oltre a Owen, Children of men è davvero un gran film. Certo, Cuaron ha avuto a disposizione centocinquanta-milioni-di-dollari-tondi-tondi, ma certi pianisequenza ne certificano l’assoluta maestria.

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