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La casa delle donne

La casa delle donne

L’esordio alla regia di Mariantonia Avati, figlia del più noto Pupi, parte da un interessante soggetto originale del fratello Tommaso, portato sullo schermo con una regia corretta ma statica da buon film tv perché, come la stessa autrice ha dichiarato “Non vi aspettate virtuosismi di macchina, io punto sulla recitazione e sulle facce”. Una commedia popolare venata di nostalgia che procede tra pene d’amore, gelosie, risate e momenti lirici come la religiosa nevicata romana. L’atmosfera “d’epoca” è completata dal candore anni quaranta del volto di Anita Caprioli e da un cast non uniforme che riesce comunque a rendere il clima di una simbolica stanza d’ospedale dove dieci donne condividono sofferenza e gioia con una forza resa possibile da una naturale complicità femminile.

Ritualità popolare e passione musicale
Grande spazio è riservato alla ritualità delle visite dei parenti, dei pasti frugali e del silenzio intimo delle ore serali. Resta, però, la sensazione che si potesse osare di più sotto l’aspetto cinematografico delle pur piacevoli scenette scandite da nomi di santi protettori assegnati dalla voce fuori campo. La passione musicale della Avati, condivisa con il padre e già evidente nei titoli di testa stilizzati in forma di note musicali, è sottolineata dalla ricercata colonna sonora che alterna musica classica per i momenti malinconici e motivi jazz provenienti da una radio in legno per quelli più leggeri. L’anima cattolico-conservatrice della famiglia Avati è limitata a qualche, peraltro giustificata, immagine di santi e madonne e a quella di un medico abortista che esce dall’oscurità inghiottendo la sua “paziente”. Una vena amara che piacerebbe al Pupi Avati degli anni ottanta, temperata da segni di speranza, chiude una storia originale di fantasmi di guerra e bambini fantasma.

Curiosità
L’idea del film è venuta a Tommaso Avati proprio mentre la sorella Mariantonia era in ospedale per partorire. Per non dimenticarti è stato l’ultimo film ad usufruire dei finanziamenti statali. Manuela Morabito, che interpreta la madre di Nina, ha fatto parte del cast di Ma quando arrivano le ragazze? (2004) e de La seconda notte di nozze (2005), entrambi diretti da Pupi Avati, padre di Mariantonia. Nel finale c’è spazio anche per un cammeo dell’ex annunciatrice Rai Rosanna Vaudetti.

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